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Campionati e Risultati: RISULTATI CLASSIFICHE STATISTICHE COPPE DIRETTA

Edizione provinciale di Perugia


Perugia, ecco il pagellone di una stagione da incorniciare

Fabio Meattelli

PERUGIA – E’ un lento, dolcissimo, piacevole, risveglio quello che pervade i cuori dei tifosi biancorossi dopo la “sbornia” di entusiasmo di domenica scorsa: dopo 9 anni il Grifo è tornato in serie B e lo ha fatto nel momento, coi modi, nei termini più belli possibile. Innanzitutto ha ritrovato il suo popolo, tutto il suo popolo, anche qualcosa di più con gli oltre 20mila presenti al Curi letteralmente impazziti in due attimi temporali ben precisi: 15:25 Marco Moscati infila la porta di Zappino per quello che sarà il gol promozione e poi alle ore 16:53 quando l’arbitro Abisso fischia la fine della gara. E dire che solo quattro stagioni fa sarebbe stato utopistico; pochissime volte infatti una squadra è riuscita a passare dalla serie D alla B, passando per due trofei (Coppa Italia Dilettanti e Supercoppa di Seconda Divisione): in quattro stagioni il Perugia ha vinto tre campionati ed una volta è arrivato secondo fermandosi solo in semifinale playoff. Tanti sono stati i protagonisti di queste cavalcate, dall’inizio dell’avventura col ritiro di Montone dove Roberto Damaschi mise in piedi la compagine che poi conquisto i professionisti, fino alla vittoria della seconda divisione col trio Damaschi-Moneti-Santopadre alla guida. E poi lui, Massimiliano Santopadre, protagonista assoluto di questi ultimi due anni, tanto romano quanto perugino adottato da farsi tatuare il Grifo sul braccio, presidente che davvero non ha sbagliato nulla ed ha ricevuto al giusta consacrazione. Non si possono certo dimenticare chi queste squadre le ha costruite: i diesse Alvaro Arcipreti e Roberto Goretti ma anche gli allenatori. Pierfrancesco Battistini abile a conquistare due successi in campionato e due in Coppa ma su tutti quell’Andrea Camplone che in due stagioni, udite udite, è stato capace di mettere insieme 33 vittorie, 12 pareggi e solo 7 sconfitte in 52 partite di campionato sulla panchina biancorossa: in totale 111 punti alla media strepitosa di 2,13 a partita!

Naturalmente a loro vanno aggiunti chi ha collaborato ai vari livelli, dagli storici Ilvano Ercoli e Renzo Luchini a tutto lo staff medico, quello di segreteria, ai magazzinieri e tanti altri, ma anche agli addetti stampa Rosanna Fella e Francesco Baldoni che bene hanno supportato il nostro lavoro.

I protagonisti assoluti sono loro: i calciatori. Ripercorriamo allora questa trionfale stagione dando una valutazione di come si è espresso ognuno di loro.

Koprivec: ormai ne conosciamo pregi e difetti, tra questi ultimi a volte un po’ di spregiudicatezza di troppo ma è la stessa che gli ha permesso di compiere autentici miracoli. 7,5

Stillo: nelle uniche volte che è stato impiegato (a Prato e a L’Aquila quando ha dovuto subentrare causa l’espulsione di Koprivec e nel match casalingo contro il Pisa da titolare) ha dato buona sicurezza. Rimane una pietra miliare della stagione il rigore parato a Inacio Pià in Abruzzo. 7

Comotto: che dire se non che il capitano ha fatto quello che ci aspettava da lui al momento del suo arrivo. Dopo un avvio incerto, scarsa conoscenza della categoria, è stato l’uomo guida, il simbolo sia in campo che fuori. 8,5

Conti: il ragazzino ha stoffa e si vedeva ma il cambio di modulo che lo ha portato a giocare nel ruolo che ricopriva nella Primavera dell’Atalanta lo ha definitivamente consacrato: sentiremo parlare di lui in futuro. 8

Sini: avvio a dir poco da brividi per lui impiegato per gran parte della stagione come terzino sinistro. Dalla gara di andata a Frosinone però ha cambiato decisamente rendimento fino a diventare, da difensore centrale, un baluardo insuperabile nelle ultime giornate. 8

Scognamiglio: a nostro avviso il migliore. La valutazione è in pratica la stessa di capitan Comotto ma dalla sua Gennaro ha ben quattro reti realizzate, tutte decisive, che oltre alle straordinarie capacità di marcatura e senso della posizione gli sono valze il soprannome di “The wall”. 9

Massoni: ottimo per gran parte della stagione soprattutto quando ha potuto far valere fisico e centimetri. Poi, il passaggio alla difesa a tre lo ha messo un po’ ai margini ma in due stagioni il suo rendimento è stato davvero alto. 7,5

Franco: bloccato a lungo da un infortunio che si portava dietro da Varese, l’esterno sinistro ha avuto il tempo di essere importantissimo per le ultime giornate, quelle dove c’era da far valere capacità di spinta ed esperienza. 8

Barison: una sola apparizione da titolare contro la Nocerina e molti guai fisici ma anche lui ha dato il suo contributo. 6,5

Rossi: è difficile dare un voto all’ex granatiere dell’Under 21, tanto pochi sono stati i minuti di gioco. E’ un giocatore sul quale, memori delle oltre 100 presenze in A, si può fare affidamento per il futuro. 7 di stima

Vitofrancesco: ci si attendeva da lui un contributo di esperienza che è arrivato puntualmente insieme ad una grande capacità di fare da jolly in più zone del campo. 7

Nicco: per molti, compresi noi, gli sta bene addosso la maglia numero 8 che fù di Renato Curi. “Ricomincio ancora da Nicco” ha detto il presidente Santopadre e come dargli torto…. Questo è un giocatore già pronto a fare la differenza anche in serie B, la pensa così anche Serse Cosmi. Fosse più decisivo in zona gol sarebbe devastante. 8,5

Moscati: decisivo il gol contro il Frosinone ma anche il rigore di Salerno per lui che ha conquistato le ultime due promozioni in maglia biancorossa. Ha mezzi tecnici e atletici che devono perforza portare a consacrarlo nel grande calcio. 8,5

Filipe: se non fosse per qualche “licenza” tutta brasiliana negli appoggi ai compagni sarebbe da oscar della regia. E pensare che qualcuno lo ha contestato per tutta la stagione ma questa è una pratica che a Perugia sembra essere riservata al regista di turno. Bravo. 7,5

Sanseverino: importante nel momento in cui i compagni di reparto hanno dovuto tirare il fiato; questo gli si chiedeva e questo ha fatto. Motorino. 7

Carcione: ha faticato tremendamente a prendere in mano le sorti del gioco della squadra in assenza di Filipe. Rispetto al brasiliano ama pescare i compagni sul lungo raggio. Ottimo quando è stato impiegato da mezzala. 7

Mazzeo: trascinatore decisivo nella seconda parte del campionato quando è arrivato a realizzare 13 reti importantissime. Dietro alla punta più che sterno ha fatto la differenza. 8,5

Fabinho: devastante per gran parte della stagione il brasiliano è stato rallentato nel finale sia da un infortunio, sia dal cambio di modulo. Se solo avesse la capacità di non fallire gol facile sarebbe un extraterrestre. 8,5

Insigne: peccato per il giovane napoletano che abbia avuto tanta concorrenza e un grave infortunio, ma la strada per lui è ancora ricca di soddisfazioni. 6,5

Sprocati: gol e giocate decisive in molte gare nonostante abbia avuto pochissime presenze da titolare. Il ragazzo ha gran fisico, mezzi tecnici e la stoffa giusta per emergere. Ci auguriamo che lo faccia ancora con la maglia biancorossa. 8

Henty: rimane indelebile la torsione di testa con la quale ha siglato il gol vittoria contro il Grosseto, Per il resto fugaci apparizioni ma la scuola-Milan si vede. 7,5

Eusepi: che dire? Botte, sportellate, calcioni ma anche gol pezzi di bravura e quota 14 reti raggiunta: tutto ciò è il campionato di Umberto Eusepi. Bravissimo e attaccato alla maglia. 9

Camplone: le cifre parlano da sole. Quest’anno nel quale aveva i ricambi e le alternative ha dimostrato che l’integralismo tattico di cui veniva accusato era solo una favola. Come da favole, ma in un altro senso, sono le sue stagioni col Grifo. 9

 

Nella foto, da sinistra, Fabinho, Eusepi e Mazzeo

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  Scritto da Fabio Meattelli il 07/05/2014
 

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