PROCELLI A TUTTO GAS "S.Giustino piazza giusta, la grande occasione"
Emanuele Lombardini
SAN GIUSTINO - Per l'operazione risalita, a San Giustino, sponda Virtus hanno deciso di puntare su un tecnico per il quale basta il nome: Andrea Procelli. Chi segue il calcio dilettantistico sa bene cosa significhi: bomber di Trestina e Valfabbrica (fra le altre) che ha giocato tanto (fra Eccellenza e serie D) e vinto altrettanto. Ma che in panchina è un nome seminuovo. Reduce dalla vittoria del campionato di seconda Categoria col Calzolaro, è pronto alla nuova sfida
"Per me è una grande occasione, perchè io come allenatore non sono nessuno, ancora. L'aver vinto un campionato di Seconda Categoria dice poco, sul valore di un tecnico. Questa per me è la piazza giusta, per capire finalmente quanto valgo".
Perchè la scelta della Virtus San Giustino?
"Qui c'è una società ben strutturata, con un inqudramento chiaro, ruoli definiti. Certamente per me sarà più difficile, da neo tecnico, ma in fondo è una bella prova, per vedere se ho le capacità da allenatore di gestire situazioni come questa. Al Calzolaro sono stato benissimo, per me è stata come una famiglia e se sono qui oggi è anche merito loro, li ringrazio tantissimo".
E poi a San Giustino c'è voglia di tornare su...
"C'è voglia di far bene. Meglio stare con i piedi in terra, altrimenti si rischia la fine dell'Inter che per sette anni di fila voleva vincere il campionato e non c'è mai riuscita...Noi cercheremo di fare un campionato di livello, arrivare più in alto possibile, dove poi arriveremo lo dirà il campo".
Meglio giocare o allenare?
"Posso solo dire che secondo me io avrei potuto giocare ancora. Però alla fine ho scelto di allenare perchè fare il doppio ruolo non mi aggrada. Certo un pò di nostalgia degli scarpini c'è, eccome".
Si profila un campionato durissimo, con tanti derby sentitissimi..
"Che sarà durissimo non ho dubbi, basta guardare le squadre che ci sono, il blasone che hanno. Ma alla fine, le partite valgono tutte tre punti, anche quelle con chi lotta per salvarsi. Tranne forse alla fine, quando sono più pesanti. Comunque io in genere alle altre squadre non guardo, ho sempre fatto così anche da giocatore. Penso a noi e qui c'è una grande organizzazione, attenzione anche ai dettagli, come piace a me. Faremo bene".
Il Procelli calciatore ha giocato tanto e vinto molto. Le è rimasto qualche rimpianto?
"L'unico neo della mia carriera è come me l'hanno fatta chiudere... (Procelli fu coinvolto, ai tempi del Valfabbrica in una storia per un presunto caso di combine: a lui e al tecnico Mambrini furono comminate lunghissime squalifiche, nel suo caso anche allungata ndr). Ho dato anche l'anima per questo sport e veder sporcata la mia carriera gratuitamente fa male, come anche vedere aumentata la mia squalifica solo perchè per dare l'esempio mi sono allenato, da squalificato, prima della gara, invece di stare a casa come fanno tanti. Sono cose che ti fanno capire quanto il calcio sia lo specchio della società di oggi. Ho vissuto il calcio umbro quando questo era il massimo, quando l'Eccellenza contava quasi più della D ed era seguitissimo, ho vissuto la parte sana del calcio dilettantistico. Oggi, no, oggi è un'altra cosa..."