CERBELLA CARICA IL TRESTINA: "La D nostra dimensione, faremo bene"

Emanuele Lombardini

TRESTINA - Non è ancora completata la rosa a disposizione di Marco Brachi. Il ds del Trestina Enrico Cerbella (nella foto) è ancora a caccia di un mediano per completare l'organico. Intanto però tira le somme di una campagna acquisti che ha visto rinnovare molto la rosa.

Un gruppo molto diverso rispetto al passato...

"Abbiamo cambiato tanto, soprattutto abbiamo proseguito nella nostra filosofia di ringiovanire la squadra, che avevamo cominciato l'anno scorso. Ovviamente, senza abbassare il livello tecnico".

Soprattutto per i fuoriquota, prosegue un canale privilegiato, quello col Gubbio...

"Abbiamo preso due ragazzi, il centrocampisti Stucchi e Marchi, che l'anno scorso si sono affacciati, soprattutto il secondo in prima squadra e poi recuperiamo un giocatore come Giorgi, cresciuto nel nostro settore giovanile, che rientra a Trestina dopo due anni con la Berretti rossoblù. A noi piace l'idea di poter dare ai ragazzi che crescono nel nostro settore giovanile l'occasione magari di confrontarsi con club professionistici".

Davanti, è arrivato un giocatore di provata esperienza per la categoria, come Lacheheb...

"Lo ha voluto fortemente il tecnico e farà coppia con Ridolfi, che dopo 14 reti segnate l'anno scorso ha deciso dopo lunga riflessione di restare con noi nonostante qualche offerta e provare a lanciarsi definitivamente. Se farà di nuovo bene potrebbe poi arrivare per lui anche qualcos'altro, glielo auguriamo".

Qual è l'obiettivo del Trestina?

"Non abbiamo velleità di vittoria del campionato ovviamente, però pensiamo che la serie D sia una dimensione giusta per questa nostra realtà e quindi il nostro obiettivo è quello di rimanerci il più a lungo possibile. Lavoriamo per questo, cercando di fare il passo secondo la gamba".

Meglio il girone con le sarde, quello con le toscane ed emiliane o quello marchigiano?

"Il girone con le sarde francamente lo vorremmo evitare. E' vero che abbiamo trovato squadre più abbordabili, ma per una società piccola come la nostra sette trasferte in Sardegna sono tantissime. Preferiamo muoverci verso località molto più vicine, ecco quindi che le toscane o le romagnole per noi sarebbero l'ideale. Ma vedremo".