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S.SABINA VS L'ARBITRO Tanto non vi fischio più una punizione a favore!

DALLA SOCIETA' SANTA SABINA, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Presidente Sportoletti, cosa è successo domenica a Santa Sabina?
“Guardi, ormai sono tanti anni che vivo nel mondo del calcio dilettantistico e spesso mi è successo al termine della partita di arrabbiarmi per un rigore non concesso, un fuorigioco non visto o un’espulsione a mio avviso ingiusta ma questo fa parte del gioco e l’arrabbiatura si smaltisce in fretta al termine della partita ma domenica scorsa …”

Perché, scusi, domenica scorsa cosa è successo?
“Purtroppo domenica al termine della partita non eravamo solo arrabbiati per le decisioni arbitrali ma soprattutto indignati per l’atteggiamento tenuto nei nostri confronti dall’arbitro, signor Reali, durante e dopo la gara.”

Perché, che tipo di atteggiamento è stato tenuto?
“Consideri che durante una partita assolutamente corretta da entrambe le parti l’arbitro è riuscito ad espellere ben tre giocatori della nostra squadra: il primo dalla panchina con espulsione diretta perché stava facendo stretching davanti alla panchina stessa, a parere dell’arbitro vietato dal regolamento, il secondo, sempre con espulsione diretta, per avere strillato “no” in maniera ripetuta a seguito di un interruzione per fuorigioco ed il terzo per somma di ammonizioni, entrambi per proteste, la seconda delle quali un secondo prima del fischio finale.”

Quindi è per questo che siete particolarmente arrabbiati?
“Assolutamente no, ormai siamo abituati a subire decisioni arbitrali a volte, a parer nostro, ingiuste. Il problema molto più grave sta invece nell’atteggiamento tenuto dal direttore di gara nel corso della partita in particolare durante il secondo tempo. In seguito alla prima espulsione l’arbitro ha tenuto un comportamento assolutamente provocatorio nei confronti dei nostri giocatori arrivando addirittura a comunicargli esplicitamente “tanto non vi fischio più una punizione a favore”, cosa che poi ha puntualmente messo in pratica. Consideri che i giocatori della squadra avversaria, ai quali a sua volta l’arbitro ha esplicitamente annunciato di poter giocare tranquillamente, perché comunque non avrebbe sanzionato loro alcun intervento falloso, al termine della partita si sono dichiarati interdetti per ciò che era successo in campo confermando loro stessi un atteggiamento provocatorio ed arrogante del direttore di gara nei nostri confronti mai riscontrato all’interno di un campo di calcio.”

Presumo che al termine della gara ci saranno state reazioni?
“No, per fortuna Santa Sabina non è mai stato un campo “caldo” e quindi le reazioni, sia dei ragazzi che dei tifosi, sono state assolutamente contenute, malgrado il direttore di gara non abbia fatto nulla per evitarle, rimanendo per lungo tempo all’esterno dello spogliatoio in attesa che qualcuno reagisse alle sue marcate provocazioni e addirittura mantenendo atteggiamenti provocatori anche verso i tifosi all’uscita dall’impianto di gioco. Ripeto non siamo arrabbiati per le decisioni arbitrali ma per l’assoluta mancanza di rispetto di un ragazzo, quale era l’arbitro, nei confronti di altri ragazzi che si allenano tutta la settimana per giocare la domenica e possibilmente divertirsi e nei confronti di una società che fa parecchi sacrifici per trascorrere la domenica due ore di divertimento e consentire a questi ragazzi di continuare a fare sport”

Insomma Presidente, una giornata assolutamente negativa?
“Mah, in tutta sincerità le confesso che le giornate negative, anche se non a questo livello, a Santa Sabina negli ultimi anni ne abbiamo viste parecchie oltre che in prima squadra anche nelle squadre di settore giovanile. Purtroppo non nascondo che questi episodi rischiano di condizionare l’entusiasmo e la passione con la quale Santa Sabina porta avanti da anni il suo progetto che ha visto e vede costantemente notevoli investimenti non tanto nella prima squadra quanto nel settore giovanile che risulta essere ad oggi uno dei più importanti del panorama regionale.”

Pensa quindi che il Santa Sabina non sia “simpatico” a qualcuno?
“Guardi, se solo per un minuto avessi pensato ciò e avessi dubitato della premeditazione avrei immediatamente abbandonato questo mondo al quale sono legato ormai da cinquanta anni. Il problema purtroppo è molto più grave in quanto ritengo che quello arbitrale sia un problema, se tale lo si vuol considerare, di sistema. Si sente spesso dire che “gli arbitri non ci sono” ma in realtà questo è un falso problema. In realtà di arbitri ce ne sono parecchi e anche bravi ma spesso vengono costretti, dal sistema appunto, ad abbandonare l’attività giovanissimi, proprio nel momento in cui invece potrebbero dare il meglio, per poi venire utilizzati come osservatori o guardalinee.”

Mi scusi e questo per quale motivo?
“Probabilmente perché il calcio dilettantistico ed il calcio giovanile vengono da sempre considerate come “palestre arbitrali” del calcio professionistico e quindi la necessità di inserire nel calcio professionistico arbitri molto giovani, obbliga il calcio dilettantistico e giovanile a reclutare arbitri sempre più giovani, spesso senza alcuna esperienza calcistica, ma soprattutto senza una adeguata maturità che gli consenta di svolgere in maniera serena ed autorevole, piuttosto che autoritaria, un ruolo tanto importante, anche ai fini dell’educazione sportiva dei giocatori stessi, soprattutto se ragazzi, quale quello dell’arbitro. Mi preme precisare che faccio queste considerazioni proprio perché ritengo che i ragazzi che si cimentano in una esperienza complicata quale quella di arbitrare debbano essere tutelati e messi in condizione di farlo con la giusta preparazione ed esperienza e non debbano rischiare ogni domenica di essere vittime di linciaggi verbali, ovviamente deprecabili ma purtroppo sempre più frequenti, da parte dei “tifosi” delle svariate squadre.”

E’ però anche vero che questi ragazzi in qualche modo dovranno pur iniziare.
“Verissimo ma forse sarebbe più opportuno farli iniziare un pochino più tardi con un pizzico di maturità in più, pescando magari anche tra ragazzi che abbiano praticato calcio in passato, e consentirgli di arbitrare anche categorie regionali importanti fino ad una età più matura. Non si capisce perché un arbitro di 30/35 anni possa arbitrare una finale del campionato del mondo ma non una partita di un campionato di Promozione o Eccellenza.”

A CURA DEL SANTA SABINA CALCIO

Nella foto Francesco Sportoletti, presidente del Santa Sabina

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  Scritto da Redazione il 20/10/2017
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