SUPER DE MAI: 'HAT TRICK' DIECI ANNI DOPO "E voglio ancora divertirmi"
Emanuele Lombardini
FOLIGNO - Gli inglesi lo chiamano "Hat trick", lo scherzo del cappello. Quelle giocate da prestigiatore che si ripetono per tre volte e lasciano di stucco gli avversari. E il premio per la tripletta è sempre lo stesso, il pallone della partita. Giovanni De Mai (nella foto) se l'è appena portato via dopo aver dato una grossa mano nel 4-0 alla sua Vis Foligno contro il Trevi
De Mai quanto tempo era che non faceva una tripletta?
"A dire il vero mi mancava un po': l'ultima volta la feci a Narni, quando giocavo nel Foligno. Era la stagione 1998-99, dieci anni fa".
A questo proposito, parlando di stagioni passate, la carta di identità dice che lei farà 42 anni la settimana prossima. Cosa la fa ancora venire voglia di allenarsi e giocare?
"Lavoro tutta la settimana nella mia concessionaria e quindi per me il calcio è una fuga. Ho sempre giocato a pallone, è la mia passione e mi diverto. La chiave è questa e se dopo tanti anni sui campi mi metto ancora gli scarpini è perchè ho ancora passione".
Quindi non si è posto una data, nella quale smettere?
"Ho già smesso almeno due o tre volte....solo che poi gli amici mi convincono a tornare. E del resto il calcio è come una malattia per me. Finchè ho voglia e passione, continuerò".
Alla Vis Foligno come va?
"Qui c'è un bel gruppo. Ho trovato una società di persone serie, con le quali sto bene. Mi metto a disposizione della squadra e del tecnico e se posso mettere a disposizione un po' della mia esperienza sono contento".
Almeno li un traguardo se l'è posto...
"Noi possiamo fare qualunque risultato. Perchè è vero che il livello è un po' calato rispetto al passato ma è anche vero che comunque noi abbiamo una squadra forte, una rosa composta di elementi intercambiabili fra loro, che ci mettono grinta e coraggio. E il girone è molto equilibrato".
Poi però arrivano partite come quella contro il Trevi...
"Il risultato non inganni, c'è anche un po' di fortuna. Il primo gol è arrivato dopo una mischia, nella ripresa abbiamo tenuto in mano il pallino del gioco. Ecco, penso che quello che a noi manchi è forse un pò più di cattiveria per concretizzare quello che costruiamo".
In tanti anni di calcio qual è il maggior rimpianto e quale la maggior soddisfazione?
"Non mi faccio queste questioni: sono contento di tutto quello che mi è successo in questi anni, faccio tesoro anche delle sconfitte che fanno parte della vita sportiva. Non si torna indietro. Vado avanti così e mi diverto".