COPPINI MANDA AMERINA IN FUGA: "Prima la Promozione, poi la Nazionale"
Emanuele Lombardini
AMELIA - Una giocata d'istinto quando le lancette dicevano: minuto 94 e l'Amerina ha espugnato Castel San Felice. Protagonista della vittoria il centrocampista Matteo Coppini (nella foto)
Quanto tenevate a questa partita?
"Moltissimo, anche perchè è stata soprattutto un segnale per le nostre dirette concorrenti, un messaggio importante in vista del rush finale. Adesso siamo a +10 sulla 4 Castelli Valnerina. Non possiamo dire ancora che è fatta, perchè ci sono 24 punti in palio, ma siamo un pezzo avanti, sicuramente"
Anche perchè l'Amerina è una squadra nobile, ma in questa stagione dopo la retrocessione partita più a fari spenti rispetto ad altre big...
"L'ambizione di risalire di categoria c'è sempre stata, ma ci sono società che hanno speso molto di più: la stessa 4 Castelli, ma anche le formazioni spoletine, come BM8 e Superag 48. Essere riuscite a mettercele alle spalle per noi è motivo di grande soddisfazione".
Come mai è tornato ad Amelia?
"Dopo l'esperienza di Campitello sono stato un pò fermo per infortunio. Poi ho deciso di ripartire con l'Amerina perchè conosco la società, molto seria, l'ambiente a cui sono ormai molto legato e i ragazzi. Il tecnico è bravissimo e c'è una rosa importante: tutto per fare bene"
La mamma sammarinese le consente di vestire la maglia della Nazionale di San Marino. Che esperienza è?
"Che dire? Ho giocato a Wembley, contro l'Inghilterra. Ho sfidato Pirlo e l'Italia a Bologna, ho sfidato Ibrahimovic, Lewandowski. Gente contro la quale di solito si gioca solo alla playstation. Quando ho visto 94000 persone a Wembley, è stata una emozione fortissima e così ogni volta. Certo è dura non vincere quasi mai, soprattutto con le nazionali di prima fascia, però credo che sia giusto così: noi siamo tutti dilettanti, gente che lavora, mentre gli altri sono professionisti di altissimo livello. Però contro altre formazioni a volte ce la giochiamo".
Da Pierangelo Manzaroli, la Nazionale è passata nelle mani di Franco Varrella...
"Se mi chiamerà sono pronto. E' cambiata anche la dirigenza, ma per noi giocatori cambia poco, dobbiamo sempre guadagnarci il posto. Darò il massimo, come sempre".