CANZI SI RIPRENDE LA CLITUNNO "Missione salvezza"
Stefano Bagliani
CAMPELLO SUL CLITUNNO - Non è andata come sperava Cristiano Silveri, esonerato dalla dirigenza della Clitunno dopo l'ennesima sconfitta della sua gestione.
L'inciampo interno contro i cugini della Ducato è costato infatti la panchina allo stesso Silveri, subentrato qualche settimana fa a Mattia Canzi.
E sarà invece proprio quest'ultimo a riprendere in mano le redini della situazione.
"La Società ringrazia mister Cristiano Silveri per l’opera svolta e formula i migliori auguri per il futuro nel calcio. L’ASD Clitunno con questa decisione intende dare una scossa emotiva alla squadra in piena zona play-out in vista delle ultime decisive partite della stagione."
La Clitunno è al momento 12^ al fianco dell'Atletico Orte, dentro i play out dunque, e la missione di Canzi è quella di evitarli e portare i biancoazzurri alla salvezza diretta.
"Non ho potuto dire di no - attacca subito Mattia Canzi -, la Clitunno è una società che mi dato tantissimo. Sinceramente non mi aspettavo questa chiamata - rivela - però è anche vero che non mi aspettavo un tracollo del genere dalla squadra. Quando lasciai eravamo a 4 punti dai play off, ora li ritrovo in piena bagarre salvezza".
Cosa ha la squadra?
"Purtroppo è una squadra che sicuramente non sta in salute - sottolinea - e serve subito uno scatto mentale da parte del gruppo. Avevo lasciato la squadra avviata verso una salvezza tranquilla e invece la ritrovo in grande difficoltà, però sono fiducioso, conosco il gruppo, possiamo farcela a risollevarci".
Salvezza diretta nel mirino?
"Assolutamente si - dice senza paura Canzi - anche se ovviamente non sarà affatto facile, perchè lo spiraglio c'è. Cominciamo subito con uno scontro diretto in casa dell'Olympia Thyrus e dovremo trovare gli argomenti giusti per affrontare questa gara decisiva. Se non ce la faremo direttamente battaglieremo comunque ai play out!"
Resta ancora un po' strano il motivo dell'addio...
"L'abbiamo deciso insieme alla società - rivela Mattia -; diciamo che il mio ciclo era probabilmente giunto al termine e la sconfitta nella finalissima di Coppa Italia ha fatto un po' il resto. Dopo sei anni mi sentivo ancora sotto esame - conclude - e quindi prima che i rapporti si incrinassero con qualcuno della società, ho preferito muovermi in quella maniera, dando modo alla società di predisporre già il futuro, visto che comunque la posizione di classifica era di assoluta tranquillità".