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JUNIORES AL MERCOLEDI' - Mauro Giovi: "Ridiamo dignità alla categoria"

Da Mauro Giovi, allenatore, riceviamo e pubblichiamo.

"Dal lontano 1990, anno in cui ho iniziato ad allenare, ad oggi per ben 12 stagioni ho guidato squadre Juniores ed una volta una Under 21, il resto del tempo l’ho “speso” tra la categoria allievi e qualche prima squadra, credo quindi di avere i titoli per poter parlare di Juniores, giocatori in quota e sottoquota.

Parto subito con il dire che spostare le gare dei campionati Juniores al mercoledì è un’idea a dir poco folle!!

I motivi sono semplicissimi e sotto gli occhi di tutti, già al sabato si fa fatica a trovare dirigenti accompagnatori (i quali altro non sono che dei genitori che si offrono per dare volontariamente una mano) durante la settimana con il lavoro sarebbe un miracolo riuscire ad averli al seguito, i ragazzi sono impegnati con la scuola, escono tardi e hanno sempre più spesso rientri pomeridiani e corsi vari, inoltre giocare la sera risulterebbe ancora più difficile perché la maggior parte dei campi non hanno l’illuminazione o, nel migliore dei casi, c’è ma è assolutamente insufficiente, per di più nel periodo invernale i campi iniziano a ghiacciare e sono stati calpestati durante la giornata dalle altre categorie rendendoli, spesso, quasi impraticabili.

Il problema fondamentale, quindi, non è quello di spostare il giorno in cui giocare, ma quello di ridare la giusta dignità ed importanza a questa bistrattata categoria Juniores!!

Avere due gironi di A2 a 15 squadre ed un solo girone provinciale sotto il Comitato di Perugia a 14 è la fotografia esatta di come questa categoria stia lentamente morendo per colpa dei moltissimi sottoquota dispersi nelle varie prime squadre, nelle quali la maggior parte delle volte giocano anche poco o per niente e molto spesso fuori ruolo.

Non ha alcun senso tenere in piedi un solo girone di Juniores “provinciale” (volutamente tra virgolette) che prevede trasferte lunghissime e fuori provincia: Colonia, Ferentillo Valnerina, Pro Ficulle e Romeo Menti sono in provincia di Terni e per chiudere in bellezza l’Orvieto F.C. gioca le proprie gare interne al Comunale di Lubriano che è in provincia di Viterbo quindi, addirittura, fuori regione!!

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A mio avviso, visto il quadro attuale, le uniche soluzioni da seguire sono sostanzialmente tre, la riduzione dell’uso dei sottoquota nelle prime squadre, uno massimo due magari dando degli incentivi da parte della Federazione per chi ne impiega un numero maggiore (ad esempio sconti sull’iscrizione ai campionati nell’anno successivo), la realizzazione di tre gironi di A2, eliminando quello provinciale, avendo così una distribuzione delle squadre più logica con trasferte più corte ed infine la trasformazione da under 19 a under 21, recuperando così tanti ragazzi che altrimenti, non avendo sbocco in prima squadra, smettono di giocare e magari con un altro anno o due a disposizione potrebbero finire il loro processo di maturazione ed avere quindi la possibilità di continuare la loro avventura nel mondo del pallone.

In merito al campionato che sto disputando quest’anno mi sovviene un’altra considerazione, ma che senso ha aver introdotto nel provinciale la panchina lunga a venti calciatori, se poi ne possiamo sostituire soltanto cinque?

A cosa serve che mi porto quattro ragazzi fino a Viterbo, magari facendoli uscire anche prima da scuola, per farli cambiare e tenerli in panchina a sentire freddo per quasi un paio d’ore?

Ma soprattutto, sfogliando le varie distinte delle squadre con cui ho giocato fin’ora, per i problemi di cui sopra, ma chi ce li ha venti juniores da portare in panchina?

Credo di essere uno dei pochi fortunati in questo, anche se tra infortuni e malattie a volte anche a me succede di non averli tutti a disposizione.

Quello del settore giovanile è un mondo che amo e che, nonostante sia sempre più difficile da vivere per mille motivi, continuo ad amare sempre di più ed è per questo che vorrei vedere compiere delle scelte più razionali da parte della nostra Federazione e che le Società dilettantistiche tornino a guardare alle proprie juniores come a dei serbatoi naturali per le prime squadre e non a vederle come se fossero un fardello oneroso da portarsi dietro per forza, pena la multa, per chi non le iscrive al campionato.

Il discorso meriterebbe ben più ampio respiro e complessità di spiegazione, ma non voglio essere prolisso e mi fermo qui augurando a tutti un felice 2019 con la speranza che chi ha la possibilità di cambiare la situazione prenda il coraggio di effettuare certe scelte per il bene di tutto il movimento calcistico giovanile e dilettantistico."

Mauro Giovi

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Se ci fosse qualcuno disposto a condividere i suoi pensieri sulla questione può tranquillamente scriverci a info@settecalcio.it

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  Scritto da Redazione il 03/01/2019
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