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'TAMBA' FIORUCCI RACCONTA: "Quella volta che sfidai Paolo Di Canio..."

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Emanuele Lombardini

ORVIETO - Ha preso il posto di Riccardo Zampagna all'Orvietana per rincorrere i playoff. La sfida di Silvano Fiorucci (nella foto) è solo una delle tante di una carriera che l'ha visto protagonista non solo da allenatore, ma anche da calciatore sui campi professionistici di mezza Italia.

Su uno di questi, come racconta il sito Calciofere.it, ha incrociato il tecnico della Ternana Luigi De Canio: i due, coetanei, sono stati compagni di squadra sul finire di carriera alla Pro Italia Galatina campionato di C2 1986-87. entrambi compagni di squadra anche di un giovanissimo Mimmo Francioso, che poi sarà bomber in serie B e C:

“Noi invece il meglio come calciatori lo avevamo già dato – dice Fiorucci– però quella fu una esperienza importante, in una squadra ambiziosa”.

Memorabile una sfida, quella di ritorno allo stadio Liberati di Terni, contro la Ternana di Mario Facco che entrambi disputarono (anche se De Canio rimase in panchina).

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“Quel giorno nascosi la palla a un giovane Paolo Di Canio, ma poi ci punì D’Amico. Fu una partita da animi molto caldi e per poco non finì in rissa. Aver tenuto a bada uno che poi sarebbe diventato un grande calciatore è una delle perle della mia carriera. Peccato che poi sul campo ci punì la doppietta di D'Amico, finì 4-1 per loro".

Ma Luigi De Canio, com'era, come calciatore?

“Giocavamo entrambi in difesa, io ero terzino sinistro lui era un centrale, libero – racconta Fiorucci – e devo dire che già allora si cominciava a vedere lo spirito di quello che poi sarebbe stato il De Canio allenatore. Era un difensore che in campo si faceva rispettare, aveva classe e grinta. Noi avevamo un po’ i pregi e i difetti dei calciatori a fine carriera”.

Giocó poco, quell’anno, De Canio, però lasciò il segno!

"Era un libero vecchia maniera, di grande talento. Aveva un carattere molto forte e particolare, già allora. Sicuramente una persona che si vedeva avrebbe fatto l’allenatore, una attitudine al comando, un leader. Magari a volte non semplice, però sicuramente un ottimo compagno di squadra”.

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  Scritto da Emanuele Lombardini il 07/01/2019
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