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FOLIGNO - Alla scoperta dello Scandicci, la prossima rivale al Blasone

 

Foligno: alla scoperta dello Scandicci, la prossima rivale in scena al Blasone

 

A metà strada fra play-off e play-out, il Foligno sogna un campionato d'alta classifica al di là delle previsioni di inizio anno: dopo il doppio salto dalla Promozione alla Serie D, nessuno, probabilmente, avrebbe pronosticato un ottimo avvio in questa stagione. La prossima avversaria sulla strada degli uomini di Mister Armillei, però, rappresenta un osso duro, che venda cara la pelle prima di, eventualmente, alzare bandiera bianca: lo Scandicci. La compagine toscana, presieduta dal patron Fabio Rorandelli, naviga nelle zone alte della classifica, a pochi passi dalla vetta di un torneo, il Girone E, fra i più equilibrati ed appassionanti dell'intera Serie D.

Scandicci, compagine con una grande tradizione in Serie D

Le blasonatissime Grosseto e Triestina, infatti, non stanno ammazzando il campionato, che vige nell'incertezza più assoluta e nel quale è assai difficile azzeccare dei pronostici: persino i migliori allibratori, come quelli elencati in un portale estremamente affidabile come Topscommesse.com, riscontrano grandi difficoltà nel formulare le quote delle varie partite di questo girone. Lo Scandicci, in tal senso, rappresenta, fino ad ora, una delle maggiori sorprese di questo torneo. Dopo aver abbandonato la Promozione nel 1999, la squadra toscana ha militato a lungo in Eccellenza, categoria che l'ha vista protagonista per ben 9 anni. Una lunga epoca nella quale il passaggio in Serie D è stato sfiorato a più riprese, al punto che la promozione sembrava essere diventata un incubo più che un sogno da realizzare.

Nel 2007, in una stagione che, a tutt'oggi, viene ricordata fra le migliori in quel di Scandicci, la squadra toscana raggiunse la tanto agognata promozione. E da quel momento, non ha più abbandonato la Serie D. Tredici stagioni consecutive che hanno reso lo Scandicci, di fatto, una delle compagini con maggior tradizione nel mondo dilettantistico d'élite, anche se, ad eccezione del 2014, la squadra non ha mai navigato nelle zone alte della classifica. Negli ultimi anni, poi, la compagine che gioca i propri match casalinghi al Turri, è stata a più riprese coinvolta nella lotta per la permanenza in Serie D. Evitando l'onta della retrocessione spesso sul filo del rasoio. Il caso più emblematico, in tal senso, è rappresentato dalla scorsa annata, contraddistinta da una perenne sofferenza nelle sabbie mobili della bassa classifica: chiuso il torneo al sedicesimo posto, i Blu hanno strappato la permanenza in Serie D solo grazie al 3-0 rifilato alla Sinalunghese nella finale play-out.

Scandicci: un mix fra giovani ed esperti, sotto la supervisione di Alberto Di Chiara

Vedere lo Scandicci a pochi passi dal vertice, ed in piena zona play-off, stupisce la maggior parte degli appassionati della Serie D. Agli addetti ai lavori, però, le possibilità che la compagine toscana potesse recitare il ruolo di mina vagante del Girone E, erano considerate tutt'altro che infime. E i perché, sono presto detti. Innanzitutto, lo Scandicci ha deciso di lanciare svariati giovani, gli stessi che negli scorsi anni, guidati dall’attuale tecnico della prima squadra Claudio Davitti, hanno sfiorato uno Scudetto nella categoria Allievi e vinto due campionati d'Elite. I frutti del lavoro svolto nel settore giovanile iniziano ad intravedersi in questo campionato, dove la rosa dei toscani può vantare, al fianco degli interessanti talenti costruiti in casa, alcuni giocatori esperti della categoria.

Un mix perfetto per Claudio Davitti, un tecnico che, grazie ai risultati ottenuti nel settore giovanile, gode della stima incondizionata dell'ambiente, accresciuta, ulteriormente, dopo aver portato in salvo i Blu al termine della passata annata, quando assunse la guida della prima squadra a stagione in corso. Durante il calciomercato, il lavoro simbiotico fra tecnico e dirigenti ha portato alla luce una squadra decisamente interessante, in grado di esprimere un buon calcio senza rinunciare ad alcune caratteristiche tipiche della categoria: sudore, lotta e tenacia. In tutto ciò, un ruolo di primaria importanza l'ha svolto il Supervisore Tecnico dello Scandicci: Alberto Di Chiara, ex giocatore di grande fama, convocato più volte in Nazionale all'epoca di Arrigo Sacchi, e fra i protagonisti assoluti dell'epopea d'oro del Parma di Nevio Scala.

 

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  Scritto da Redazione il 11/11/2019
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