IL PENSIERO DI UN DIESSE: "Come possiamo pensare a ripartire così?"
STEFANO BAGLIANI
In questi giorni tremendi, dove i vertici del calcio dibattono su come e quando ripartire, una voce stentorea si alza e va a rappresentare l'opinione di molti dirigenti ed addetti ai lavori con i quali in questi giorni abbiamo scambiato impressioni, pensieri, concetti.
La invia al mondo del calcio dilettantistico Giacomo Cervelli (nella foto), direttore sportivo del Palazzo, ma in primis appassionato di questo meraviglioso sport che noi tutti, insieme, condividiamo.
"In momenti come questi parlare di calcio è difficile ma proviamo. Non credo che ci siano i tempi tecnici per finire la stagione sia perché non sappiamo ancora quando e se finirà questa pandemia sia perché, a differenza di come dice qualche collega a maggio potremo esserne fuori ma come potremmo ricominciare ad allenarsi con questa situazione psicologica?
Fermare tutto, poi forse, ripartire con la prossima stagione: è l'unica cosa da fare e la Federazione deve dare indicazioni più velocemente possibile.
Fermare tutto senza promozioni o retrocessioni come se non avessimo giocato; pensare a ricominciare sarebbe una mancanza di rispetto per tutti i morti, per le persone che mettono in gioco la propria salute, per le attività che sono chiuse e che, purtroppo, alcune non ce la faranno a riaprire."