Perugia in Serie A: tutte le annate d'oro dei Grifoni

Dopo due anni di Serie B il Perugia riparte dalla terza serie italiana per provare a risalire ancora una volta in cadetteria. Sì, ancora una volta perché purtroppo la squadra del Grifone da ormai quindici anni non trova pace, prima attraverso due fallimenti, quelli del 2005 e del 2010, e poi per diventare squadra ascensore tra Cadetteria e Serie C. Il Perugia è però stata una squadra che ha avuto un passato glorioso, composta da giocatori di livello, che è stata la mina vagante della Serie A tra gli anni ’70 e ‘80, sfiorando persino uno Scudetto, e a cavallo tra i ’90 e i 2000, quando sembravano aprirsi i sogni di gloria dell’Europa che conta. Poi però il Grifone ha toccato con mano il declino del calcio romantico, fatto da presidenti e calciatori innamorati della propria squadra del cuore alla quale non avrebbero mai torto un capello. Soprattutto negli anni 2000 dove la squadra umbra è balzata agli onori della cronaca per la gestione “allegra” del suo presidente Gaucci, indagato per bancarotta fraudolenta della squadra e per la quale non ha fatto un giorno di carcere grazie all’indulto. Una fine triste per una città e una tifoseria che ha vissuto giorni di esaltazione e momenti epici.
Il Perugia dei Miracoli
Epici come gli anni del Perugia dei miracoli, a partire dall’arrivo in Serie A per la prima volta nella stagione 1975/1976. E già nella loro prima esperienza in Massima Serie gli umbri sorprendono tutti piazzandosi all’ottavo posto. Così due anni dopo il Perugia, nella stagione 1978/1979, sono guidati da Ilario Castagner che ha a disposizione un gruppo ben affiatato, lo stesso della promozione e delle prime stagioni positive in A. Quell’anno il Perugia approfitta della tardiva preparazione delle big a causa dei Mondiali e inizia a vincere una gara dopo l’altra, ritrovandosi a lottare per il Tricolore. A interromperle il cammino c’è però il Milan di Liedholm che soprattutto nel finale di campionato ha più continuità nelle vittorie. Il Perugia arriva secondo ma finisce la stagione senza neanche una sconfitta e la prima storica qualificazione alla Coppa UEFA. È una delle stagioni più incredibili della storia del calcio e protagonista ne è il Grifo. Già dall’anno dopo però il Perugia non riesce a ripetersi nonostante l’acquisto di Paolo Rossi. Un periodo non buono che porta alla retrocessione in Serie B nella stagione 1980/1981.
Gli anni di Gaucci
Passano 16 anni e il Perugia, dopo una breve apparizione nel ’95-’96, ritorna in Serie A. Il primo anno è di assestamento ma nelle stagioni successive migliora sempre più: prima l’undicesimo, poi il decimo, e poi le due stagioni da ottavo e nono posto a ridosso dell’Europa che conta. Fino all’inizio della fine con il paradossale anno 2003/2004 in cui da una parte retrocede dalla Serie A e dall’altra vince la Coppa Intertoto. Ma che segna l’inesorabile discesa agli inferi del fallimento dell’anno successivo. Nonostante le buone annate comunque il Perugia di Gaucci non è mai stato considerato dalle quote sulla vincente della Serie A una delle candidate alla lotta scudetto. Eppure l’era Gaucci ha fatto sognare i tifosi portando in Umbria campioni futuri e pescando dalle categorie inferiori giocatori incredibili come Hidetoshi Nakata, Milan Rapaić, Zisis Vryzas, Federico Giunti e Giovanni Tedesco. O ancora Fabrizio Miccoli, Marco Materazzi e Gennaro Gattuso. Anni che i tifosi non si dimenticheranno mai e che resteranno indelebili nella memoria degli amanti del calcio. Ma anche anni che hanno visto una conclusione amara, gestita nel peggiore dei modi, con un presidente che dichiara bancarotta, scappa a Santo Domingo per sottrarsi al processo e lascia tutta la barca, diroccata, in mano ai figli che vanno in prigione. Una vergogna per la città e per uno sport che vede in quegli anni i primi segni di un’era di cambiamento, forse in peggio, verso i libri contabili più che verso il campo.
