Perugia dei miracoli, chi erano gli "imbattibili": la rosa

Negli anni, in Serie A, si sono contraddistinte diverse squadre, e non solo le favorite come Juve, Milan o Inter, che lottano ogni anno per la vittoria di almeno un trofeo, ma anche altre definibili “outsider”, che riescono ad andare oltre le aspettative centrando risultati che alla vigilia erano difficilmente pronosticabili. Quest’anno, ad esempio, è stato il turno del Bologna, tornata in Champions League a distanza di 60 anni dalla prima e ultima volta grazie al quinto posto ottenuto in questa stagione. Un piazzamento, questo, che neanche coloro che seguono quote e statistiche legate alle scommesse online e non si sarebbero aspettati, ma che invece è stato realtà grazie ad una solida progettazione e al lavoro svolto con i giocatori da Thiago Motta, artefice di questa impresa.
Inatteso è stato anche lo scudetto vinto dal Napoli nel 2022/2023 e anche qui grazie ad un bel lavoro svolto da allenatore e dirigenza, che ha permesso agli azzurri di tornare sul tetto d’Italia a distanza di 33 anni dall’ultima volta. Questi, però, sono soltanto alcuni dei risultati più sorprendenti della storia del massimo campionato italiano. Infatti, se guardiamo indietro, ci sono la Coppa Italia vinta dal Vicenza nel 1996/1997, o anche gli scudetti di Torino e Verona, rispettivamente conquistati nel 1976 e nel 1985. Tuttavia, tra le altre imprese, vale la pena ricordare anche il secondo posto ottenuto dal Perugia nel 1978/1979, che chiuse il campionato da imbattuto.
La stagione “dei miracoli”
Negli anni '70, la Serie A ha regalato imprese rimaste nella storia del calcio italiano, con squadre come Cagliari, Lazio, Torino e Vicenza che si sono rese protagoniste contro ogni pronostico aggiudicandosi scudetti, trofei o centrando piazzamenti importanti ed è in questo contesto, che il Perugia, allora guidato da Ilario Castagner, iniziò un progetto che l’ha portato poi a competere anche con le squadre più forti.
Tutto iniziò cinque anni prima, con società, allenatore e staff che intrapresero un percorso ben delineato. Così, grazie al gran lavoro svolto e ad uno stile di gioco ben riconoscibile, quella formazione riuscì a mantenere la sua imbattibilità per l’intera stagione.
Tuttavia, alla fine non arrivò lo scudetto. Decisivo fu il pareggio in casa alla penultima giornata che consegnò con un turno di anticipo il successo al club milanese. A festeggiare, invece, fu il Milan di Liedholm, che peraltro poteva contare su un blasone molto più superiore rispetto a quello del Grifone, con una rosa che comprendeva nomi, tra i tanti, come quelli di Albertosi, Baresi, Collovati, Bigon, Capello e Rivera.
Ciò non toglie però l’impresa compiuta dalla squadra umbra, che, nonostante non sia riuscito a superare i rossoneri e a vincere quello che sarebbe stato il primo scudetto della sua storia, il Perugia ottenne un risultato incredibile, diventando la prima squadra di sempre a chiudere un campionato di Serie A da imbattuta. Una vera e propria impresa, avvalorata ulteriormente anche dal fatto che questo record è stato eguagliato solo parecchi anni dopo, prima dal Milan nel 1992 e poi dalla Juventus nel 2012. Per tutti questi motivi, sono in molti ancora oggi a ricordare quel Perugia come quello “dei miracoli”.
La rosa del “Perugia dei miracoli”
La formazione tipo utilizzata da Castagner prevedeva Nello Malizia in porta, arrivato in Serie A proprio grazie al Perugia che lo acquistò nel 1974 dalla Maceratese. Durante le sue otto stagioni con la squadra umbra, Malizia ha collezionato oltre 130 presenze, diventando un pilastro di quella squadra. Come riserve, invece, Marcello Grassi e Franco Mancini.
Davanti a Malizia, c’erano Pierluigi Frosio, libero classe '48 che ha legato il suo nome al Perugia per ben dieci anni diventandone il capitano. Un altro protagonista di quella stagione è stato il suo collega di reparto Michele Nappi, altro uomo simbolo di quel Perugia che ha vestito la maglia del Grifone per otto anni. Insieme a loro, c’erano poi l’ex Fiorentina Mauro Della Martira e Antonio Ceccarini, con quest’ultimo che ha registrato oltre 170 presenze con il club umbro. Tra gli altri difensori, la rosa contava anche sull’apporto di Paolo Dell’Oro, Daniele Tacconi e Luciano Zecchini.
Il centrocampo era invece composto da Cesare Butti e Paolo Dal Fiume, mentre in posizione più avanzata agivano Salvatore Bagni, Franco Vannini e Walter Speggiorin, tutti protagonisti del calcio italiano di quegli anni con Bagni che, tra l’altro, fu parte del Napoli campione d’Italia nel 1986/1987. Completavano il reparto Mario Goretti e Giorgio Redeghieri, che proprio nel Perugia del 1978/1979 vissero la miglior stagione della loro carriera.
A completare la formazione titolare c’era Gianfranco Casarsa, attaccante potente noto per la sua particolare abilità di calciare i rigori da fermo, mentre come riserva del friulano classe ’53 c’era Marco Cacciatori.
