PASSERI LASCIA DOPO 23 ANNI "Paese troppo ingrato, basta così!"
Il presidente del Ponte Felcino passa la mano dopo un lunghissimo periodo alla guida del club, ma non per la retrocessione: "Solo critiche e sempre con il dito puntato: direi che può bastare!"

STEFANO BAGLIANI
PONTE FELCINO - Roberto Passeri lascia la presidenza del Ponte Felcino. Dopo una vita alla guida del club gialloblù, lo storico dirigente passa la mano a conclusione di una stagione storta, che però non è la motivazione per cui fa un passo indietro dopo tanto, tantissimo calcio.
"Purtroppo abbiamo un paese ingrato - sottolinea con forza Passeri -, solo chiacchiere, critiche e sempre con il dito puntato. Direi che può bastare dopo 23 anni, preferisco dedicarmi alla famiglia ed al lavoro, con il calcio basta così. Darò una mano a chi verrà dopo di me, ma da esterno, la porta si chiude!"
Un vero peccato - sottolineiamo noi - perchè la figura di Roberto Passeri (nella foto) è una di quelle che ci accompagna da tanto di quel tempo che faremo fatica ad abituarci a non averlo più come interlocutore calcistico, ma non possiamo certo biasimarlo, le motivazioni sono più che concrete e assolutamente da rispettare.
C'è amarezza nel lasciare con una retrocessione?
"Sicuramente non fa piacere, la retrocessione fa male, da fastidio, ma non è quello il prolema, ormai si era venuta a creare una situazione senza stimoli. Ora magari può essere il momento giusto per quelli che criticavano di farsi avanti, prendere in mano la società!"
Una stagione nata piuttosto bene (al giro di boa 11^ posizione con 15 punti), poi il crollo nella seconda parte: cosa è successo?
"Abbiamo perso purtroppo ben cinque giocatori fondamentali, che non siamo riusciti a sostituire nel corso della finestra di mercato, soprattutto per i costi scellerati che non volevamo e neanche potevamo investire."
In società c'è il vicepresidente Davide Menzà, sarà lui il tuo successore?
"Credo che al 99% sarà lui il nuovo presidente, colui che dovrebbe prendere in mano la società. Ora si vedrà nelle prossime settimane".
Quando hai preso la decisione di lasciare?
"Con gli altri dirigenti storici, che probabilmente lasceranno a loro volta, ma questo non posso saperlo con certezza, ne stavamo parlando già da un po' - ribadisce Passeri -, poi a gennaio ho preso la decisione definitiva e l'ho comunicato in società: a fine stagione lascio!"
Cosa non rifaresti quest'anno se potessi tornare indietro?
"La risposta è facilissima! Non diventerei presidente del Ponte Felcino, viste poi tutte le situazioni e le vicissitudini, che onestamente non meritano nemmeno tanto spazio ma che purtroppo sono avvenute nel corso degli anni".
Però qualche soddisfazione l'hai avuta!
"Non sono mancate, è vero. Le promozioni, la Coppa vinta e l'aver ricreato il settore giovanile, che purtroppo non siamo riusciti a portare avanti dopo il Covid".
Lasci nell'anno dell'80° compleanno del Ponte Felcino...
"Vero, ma averne fatti 23 è tanta roba e i risultati migliori li abbiamo fatti noi, mantenendo a certi livelli una struttura così importante, però senza attaccamento da parte della paese è inutile portare avanti certi discorsi, non ne vale proprio la pena".
