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PUNTO PER PUNTO - Quanto hanno speso le big di serie A

Stagione 2024/25: Chi ha davvero speso meglio? Il costo di un punto tra le big del campionato

 

Con il sipario ormai calato sulla stagione 2024/25, è tempo di fare i conti non solo con i risultati sportivi, ma anche con l'efficienza economica dei club. Quanto ha inciso realmente il budget delle grandi squadre italiane sui punti conquistati? A questa domanda ha cercato di rispondere un’analisi di Calcio e Finanza, mettendo a confronto il costo effettivo delle rose con il rendimento sul campo delle otto principali formazioni del campionato.

Lo studio si concentra sul rapporto tra le spese sostenute per gli ingaggi lordi dei calciatori (escludendo gli allenatori), gli ammortamenti dei cartellini e i costi di eventuali prestiti, e i punti ottenuti al termine del torneo. Ne è emerso un quadro che racconta molto più delle posizioni in classifica.

Lazio e Fiorentina in vetta alla classifica dell'efficienza

Pur non avendo centrato l’accesso alle competizioni europee, la Lazio si distingue come il club più "virtuoso" in termini di costo per punto: 101 milioni spesi per una rosa che ha portato a casa 65 punti. Il risultato? Circa 1,56 milioni di euro per punto, il più basso tra le big.

A ruota segue la Fiorentina, che grazie a una qualificazione europea all’ultima giornata e un investimento complessivo oculato (1,59 milioni per punto), conferma una gestione attenta sotto la guida di Rocco Commisso. I viola saranno di nuovo protagonisti in Conference League, proseguendo un ciclo internazionale ormai consolidato.

Atalanta: rendimento top a costi contenuti

Sul terzo gradino del podio c’è l’Atalanta di Gasperini, che continua a rappresentare un modello di sostenibilità e performance. I bergamaschi hanno conquistato l’accesso alla prossima Champions League spendendo circa 1,74 milioni per ognuno dei 74 punti ottenuti: un risultato che rafforza la reputazione della Dea come club efficiente e competitivo.

Le grandi deluse: Milan e Juventus, budget elevati e rendimento inferiore

Dall’altro lato della classifica si trovano le due grandi delusioni economico-sportive: Milan e Juventus. I rossoneri hanno speso moltissimo – anche nel mercato di gennaio – ma hanno chiuso fuori da tutte le coppe europee. Ogni punto conquistato è costato ben 3,03 milioni di euro, un dato che pesa su una stagione già amara.

Peggio ancora ha fatto la Juventus, ultima in questa classifica d’efficienza. Nonostante la qualificazione in Champions, il club bianconero ha fatto registrare il peggior rapporto spesa/rendimento: 3,34 milioni per punto, a fronte del monte ingaggi più alto della Serie A. Il cambio di guida tecnica e l’arrivo di Giuntoli in dirigenza indicano una necessità urgente di ripensare l’intero progetto sportivo.

Inter, Napoli e Roma: investimenti alti, risultati mediamente in linea

L’Inter, seconda in campionato, ha speso 2,47 milioni per ciascuno dei suoi punti, confermandosi come una squadra solida ma con costi rilevanti, soprattutto in termini di ingaggi. Simile la situazione del Napoli, campione d’Italia, che ha investito 2,38 milioni per punto: risultato eccellente dal punto di vista sportivo, ma con una rosa tra le più costose.

La Roma, invece, ha chiuso la stagione con la qualificazione all’Europa League, spendendo poco più di 2 milioni per punto: un rendimento tutto sommato in equilibrio rispetto agli investimenti effettuati, anche grazie al recupero sotto la gestione Ranieri.

Conclusione: non basta spendere tanto per vincere

L’analisi dimostra che il successo sportivo non è sempre proporzionale all’investimento economico. Club come Lazio, Fiorentina e Atalanta hanno saputo ottenere molto spendendo meno, mentre realtà più strutturate come Juventus e Milan devono riflettere su scelte che non hanno prodotto i risultati sperati. Efficienza, progettualità e visione sembrano oggi più che mai le chiavi del successo nel calcio moderno.

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  Scritto da Redazione il 28/05/2025
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