CALCIOMERCATO FIORENTINA - Affondi in arrivo: le ultimissime

Mancano ormai pochissimi giorni al ritorno di Dodo a Firenze. Già entro dieci giorni – forse anche meno – il terzino brasiliano sarà nel capoluogo toscano per sostenere le visite mediche, salutare Pioli e dare ufficialmente il via alla sua nuova stagione in maglia viola. Un rientro programmato, ma che si porta dietro più di un punto interrogativo.
Un rinnovo che non decolla
La situazione contrattuale di Dodo è piuttosto chiara, ma al tempo stesso carica di insidie. Il brasiliano ha ancora un accordo valido con la Fiorentina, ma l’ipotesi di un prolungamento – più volte evocata e persino discussa – non si è mai tradotta in una vera conclusione. Insomma, un rinnovo che farebbe comodo a entrambe le parti, ma che per ora resta solo un’idea mai concretizzata.
I sondaggi di Juventus, Milan e Barcellona
In questo contesto si sono inevitabilmente accese le luci del mercato. Quando manca la certezza di un legame prolungato, i grandi club si fanno avanti: per Dodo si sono mossi nomi di assoluto prestigio come il Barcellona, ma anche la Juventus e il Milan hanno sondato il terreno, pronti a inserirsi qualora la trattativa per il rinnovo continuasse a rimanere ferma al palo.
La Fiorentina fissa il prezzo
Consapevole dei rischi, la Fiorentina ha già cominciato a tutelarsi, fissando un prezzo per il cartellino del brasiliano che si aggira intorno ai 20-25 milioni di euro. Una cifra importante, che potrebbe scoraggiare i pretendenti almeno per questa sessione di mercato, ma che serve anche a lanciare un messaggio chiaro: per portare via Dodo da Firenze servirà un investimento considerevole.
Tra presente e futuro, il ritiro sarà un banco di prova
Si arriva così a un bivio. Nei prossimi dieci giorni, Dodo tornerà ad allenarsi con la Fiorentina, pronto a indossare nuovamente la maglia viola. Resta però da capire se questa ripartenza sarà solo l’inizio di una nuova avventura condivisa o l’anticamera di un addio posticipato. Il ritiro, in questo senso, potrà dare indicazioni importanti, nella speranza che sia il campo – e non solo il mercato – a parlare.
