La discussione tra FIGC e AIA, nata come semplice confronto tecnico, si è trasformata in uno scontro istituzionale a tutto campo. Le divergenze sulla gestione del budget 2025 hanno acceso un clima di forte tensione, con posizioni contrapposte e difficoltà crescenti nel trovare un punto di incontro. La vicenda, ormai radicata da mesi, sembra destinata a protrarsi.
Raduni sospesi e risorse terminate
La situazione è precipitata quando l’AIA ha annunciato la sospensione di tutti i raduni arbitrali dalla Serie C in giù, una decisione che fotografa chiaramente la crisi interna. I fondi stanziati — circa 53 milioni — risultano già esauriti, e ulteriori spese rischierebbero di portare al commissariamento. Scenario che nessuna delle parti vuole prendere in considerazione.
Il rimpallo delle responsabilità
Nelle ultime settimane è emerso un vero e proprio scambio di accuse. L’AIA ha denunciato tagli derivanti dalla FIGC, mentre la Federazione ha respinto con fermezza questa versione. La narrazione contrastante ha alimentato un clima di sfiducia, rendendo più difficile ogni tentativo di confronto costruttivo e aumentando la distanza fra le due istituzioni sportive.
La posizione ribadita dall’AIA
Durante una recente riunione della CAN C, caratterizzata da forte partecipazione, l’AIA ha riaffermato la propria linea. In apertura di call è stato sottolineato come la Federazione stia attraversando criticità economiche, elemento che secondo l’associazione avrebbe influenzato la situazione attuale. Un messaggio che ha trovato ampio riscontro tra gli associati.
La risposta formale della FIGC
Il giorno successivo è arrivata la replica ufficiale della FIGC, firmata da Marco Brunelli e indirizzata alla controparte Silvia Moro. Nella lettera viene precisato che il budget 2025 è rimasto «invariato», con una differenza minima su oltre 53 milioni complessivi. Secondo la Federazione, le difficoltà deriverebbero esclusivamente dalla gestione interna autonomamente condotta dall’AIA.
Un invito alla trasparenza interna
La FIGC ha inoltre richiesto che la propria risposta venga condivisa con tutti gli associati, al fine di garantire chiarezza e correttezza comunicativa. In caso contrario, la Federazione ha dichiarato di riservarsi la possibilità di inoltrare una comunicazione ufficiale diretta. Una posizione ferma che segnala come il dialogo sia tutt’altro che stabilizzato.
Una vicenda lontana dalla conclusione
Per ora, lo scontro sembra destinato a proseguire, con entrambe le parti ferme sulle rispettive interpretazioni. Il nodo centrale rimane la gestione delle risorse e la definizione delle responsabilità. La mancanza di un accordo concreto rischia di generare ulteriori ripercussioni sull’intero movimento arbitrale, mentre la parola “fine” appare ancora molto distante.






