Il presente dell’Atalanta sembra sospeso tra ciò che è stato e ciò che potrebbe diventare. Dopo anni di costruzione meticolosa e risultati storici, il club bergamasco si trova davanti a un bivio complesso. Le ultimissime di calciomercato raccontano un ambiente in trasformazione, dove decisioni delicate rischiano di segnare la fine di un’era irripetibile.
Dalla gloria europea ai dubbi attuali
Il trionfo di Dublino contro il Leverkusen rappresenta ancora oggi un punto luminoso nella memoria collettiva atalantina. Ma proprio quell’apice potrebbe coincidere con l’inizio del declino di un ciclo. L’addio di Gian Piero Gasperini ha aperto una nuova fase, e ora il rischio è che la squadra che ha reso possibile quella notte europea venga profondamente smantellata.
Lookman, una convivenza al capolinea
Tra le trattative live, il nome più caldo resta quello di Lookman. La rottura estiva con il club e il mancato trasferimento all’Inter hanno creato una frattura mai realmente ricomposta. La convivenza forzata sembra giungere agli ultimi capitoli: tra gennaio e giugno il nigeriano appare destinato a partire, con il Gala sempre più insistente sul giocatore.
Ederson, valore in crescita e addio possibile
Il caso di Ederson conferma quanto l’Atalanta rischi di perdere altre colonne portanti. Il suo agente, André Cury, ha spiegato come il club avesse rifiutato offerte elevatissime tra 60 e 75 milioni. Ora, però, il contratto in scadenza nel 2027 cambia tutto: il brasiliano può diventare un’occasione di mercato, con una valutazione tra 30 e 40 milioni già per gennaio.
Scamacca e un futuro ancora incerto
Scamacca rappresenta un altro nodo cruciale. L’eroe di Anfield, decisivo nei momenti più intensi del percorso europeo, vive una situazione contrattuale analoga ai compagni. Con la scadenza nel 2027, l’Atalanta dovrà scegliere se puntare ancora su di lui o aprire alla cessione, evitando di ritrovarsi in estate con un valore ridotto e margini limitati.
L’eredità del ciclo Gasperini
Il quadro complessivo evidenzia la conseguenza del cambio di guida tecnica. L’uscita di Gasperini ha lasciato un vuoto profondo, non solo tattico ma anche identitario. Senza la figura che aveva modellato l’intero progetto, i protagonisti del successo europeo potrebbero sentirsi meno legati alla continuità, favorendo possibili addii nelle prossime finestre di mercato.
Un ciclo che può finire, ma non senza prospettive
Il rischio della fine di un ciclo è reale, ma non definitiva la prospettiva. L’Atalanta ha dimostrato nel tempo capacità di reinventarsi, di trovare risorse e uomini in grado di alimentare nuove ambizioni. Le prossime settimane saranno decisive: tra ultimissime, rumor e trattative live, il club dovrà capire se proteggere il suo patrimonio tecnico o aprire a una rivoluzione.
