Giornata cruciale per il futuro di San Siro. Dopo la seduta interrotta giovedì per mancanza del numero legale, oggi il Consiglio comunale di Milano tornerà a riunirsi per votare la delibera di cessione dello stadio Meazza e delle aree circostanti a Inter e Milan, già approvata dalla giunta.
Una maggioranza divisa
Il fronte politico che sostiene il sindaco Beppe Sala si presenta spaccato. La vicesindaca Scavuzzo, fischiata in aula la scorsa settimana, ha aperto ad alcuni emendamenti che non intacchino il contratto, provando a ricucire con i dissidenti. Il sì alla vendita per 197 milioni di euro, con sconto di 22 milioni, conta al momento 24-25 voti.
Le opposizioni e l’ago della bilancia
Il ruolo decisivo potrebbe spettare a Marco Fumagalli, capogruppo della lista Sala, ma anche alle opposizioni, che difficilmente sosterranno la delibera. Non sono però da escludere defezioni in grado di agevolare il via libera. Gli emendamenti da discutere restano circa quaranta, un ostacolo che allungherà inevitabilmente i tempi della votazione.
Scadenze e rischio ricorsi
Il vero nodo resta la corsa contro il tempo. L’offerta dei club scade domani, salvo eventuale proroga, e il vincolo sul secondo anello scatterà il 10 novembre. Con i possibili ricorsi dopo l’approvazione, i tempi per arrivare al rogito si fanno sempre più stretti. Inter e Milan, uniti dal 2019 nel progetto, hanno già espresso irritazione per le lungaggini burocratiche.






