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Notizie Serie A

Calciomercato – Nuove regole FIGC: più spazio ai giovani italiani in A

La FIGC approva una norma che favorisce i giovani italiani nelle rose: esclusi gli Under 23 dal costo del lavoro. Ultimissime calciomercato.

Stefano Bagliani
Stefano Bagliani
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Caporedattore di Settecalcio.it
Calciomercato – Nuove regole FIGC: più spazio ai giovani italiani in A

La Federazione introduce un cambiamento significativo, volto a modificare l’approccio dei club alla gestione delle rose e alla crescita dei giovani. Le nuove regole si inseriscono in un quadro più ampio che coinvolge anche il Calciomercato, dove le ultimissime segnalano l’esigenza di club sempre più attenti a investimenti sostenibili e coerenti con lo sviluppo del talento nazionale.

Il nuovo criterio dell’indicatore: un vantaggio per chi investe sui giovani

La modifica al Manuale delle Licenze Nazionali prevede che dal 2026 il valore dell’indicatore del costo del lavoro allargato scenda da 0,8 a 0,7. La grande novità riguarda l’esclusione dal numeratore dei costi e degli ammortamenti relativi ai calciatori Under 23 selezionabili per le nazionali. Una scelta che riduce il rischio di blocco del mercato alle società virtuose.

Un incentivo strutturale per evitare il blocco mercato

Con questa riforma, chi decide di puntare su profili giovani non verrà penalizzato dalle regole che governano i limiti finanziari. La FIGC mira così a rendere più fluido l’operato dei club nelle trattative live, incentivando strategie tecniche che guardino alla crescita dei vivai. Non un obbligo, ma un percorso che premia programmazione e visione a lungo termine.

La spinta ai vivai tra governo e diritti tv

Il lavoro sui giovani non si ferma agli indicatori economici. La federazione sta approfondendo due ulteriori direttrici: incentivi governativi dedicati a chi investe nei settori giovanili e nuovi criteri per la spartizione dei diritti tv. L’obiettivo è costruire un sistema sostenibile, in cui la formazione diventi un valore economico oltre che sportivo.

No a vincoli sull’utilizzo degli italiani: la strada è culturale

La linea federale è chiara: imporre un numero minimo di italiani in campo sarebbe in contrasto con le norme vigenti. La soluzione è creare un ambiente che renda conveniente far crescere talenti nazionali. Il messaggio è culturale prima di tutto: investire nei giovani deve diventare una scelta naturale, non una costrizione regolamentare.