Il Torino si ritrova a ridisegnare i propri piani offensivi dopo l’infortunio di Simeone, evento che cambia dinamiche e priorità all’interno del reparto. L’assenza del Cholito riapre scenari inattesi e costringe lo staff a rivalutare rotazioni, minutaggi e responsabilità, soprattutto in vista del progressivo reinserimento di Duvan Zapata, ora sempre più centrale e anche rassicurante con quel “sono pronto” svelato ad alcuni tifosi fuori dal Filadelfia!
L’impatto del Cholito e il ruolo fondamentale di Zapata
Finché è stato disponibile, Simeone ha alleggerito la pressione sul colombiano, permettendogli di lavorare con calma sul rientro. L’apporto dell’argentino, insieme a quello di Adams, aveva garantito alternative affidabili. Con il suo stop, però, cresce l’urgenza di riportare Zapata a un impiego pieno, sfruttando un recupero fisico ormai completato.
Contro il Como previsto un minutaggio più ampio
Il capitano granata potrà aumentare il proprio spazio già dalla prossima gara contro il Como. Non si tratta di forzare, perché Zapata è clinicamente recuperato da tempo e si allena regolarmente con il gruppo. Il percorso richiede soltanto maggiore continuità in campo, necessaria per ritrovare brillantezza e fiducia dopo mesi complicati.
Baroni aveva già indicato la strada per il colombiano
Le parole di Baroni, pronunciate dopo il derby, tornano ora più attuali che mai. Il tecnico spiegò che l’unico limite di Zapata era la gestione dei minuti, sottolineando però la necessità di bilanciare le scelte con il resto del reparto. Venendo meno una pedina fondamentale come Simeone, per il colombiano si apre un’opportunità più ampia.
Zapata deve crescere in minutaggio per tornare decisivo
In stagione ha giocato poco più di sessanta minuti, con l’eccezione della sfida contro l’Atalanta in cui sbagliò un rigore entrando prima del previsto. Nelle gare successive è apparso solo nei finali, senza superare i venti minuti. Ora l’obiettivo è raggiungere almeno la mezz’ora, tappa necessaria nel percorso verso il suo pieno ritorno.
Un percorso graduale nato già mesi fa
Lo staff aveva pianificato una crescita costante nel minutaggio, poi rallentata dalle necessità della squadra. A tredici mesi dall’infortunio che lo ha tenuto fuori quasi un’intera stagione, Zapata vuole smettere di essere una comparsa e tornare l’attaccante dominante che tutti conoscevano, un riferimento prezioso per un Torino che ne ha urgente bisogno.
Senza Simeone manca un punto di riferimento offensivo
Oltre al peso offensivo, Simeone garantiva imprevedibilità, profondità e gol. La sua assenza si farà sentire anche a livello psicologico, perché il Cholito era diventato un leader riconosciuto dal gruppo e dalla tifoseria. Ora toccherà a Zapata riprendere quel ruolo, riportando cattiveria, fisicità e presenza costante nei pressi dell’area avversaria.
Per Zapata è il momento di tornare protagonista
Se fino a pochi giorni fa sembrava che il 2026 potesse essere l’anno del suo definitivo ritorno, ora il Torino ha bisogno che Zapata anticipi i tempi. L’occasione è lì, concreta: indossare di nuovo simbolicamente la fascia, trascinare la squadra e dimostrare di essere ancora l’uomo decisivo che il club conosce bene.






