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Conte e le “troppe teste nuove”: le contraddizioni del tecnico del Napoli

Antonio Conte critica il numero dei nuovi acquisti del Napoli, ma lo stesso numero era arrivato anche nel 2024. Le parole del tecnico fanno discutere.

Stefano Bagliani
Stefano Bagliani
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Caporedattore di Settecalcio.it
Conte e le “troppe teste nuove”: le contraddizioni del tecnico del Napoli

Dopo il pesante 6-2 contro il PSV, Antonio Conte non ha nascosto la propria amarezza. Ai microfoni di Sky Sport, il tecnico del Napoli ha spiegato la sconfitta parlando di “troppi nuovi giocatori” inseriti nella rosa estiva. Secondo lui, l’arrivo di nove calciatori, dieci in realtà, ha compromesso la compattezza e l’equilibrio di uno spogliatoio già vincente.

Un j’accuse che lascia perplessi

Conte ha parlato di “situazioni che non capitano mai per caso” e di una squadra ancora lontana dal livello dello scorso anno. Ma le sue parole sembrano più un atto d’accusa verso la società che un’analisi autocritica. Il tecnico dimentica che, in panchina, le scelte tattiche e motivazionali restano soprattutto sue.

Il paradosso dei numeri: dieci nel 2025, dieci nel 2024

Il dato curioso è che il numero di nuovi arrivi indicato da Conte come “eccessivo” è lo stesso dello scorso anno. Nel 2024, infatti, il Napoli aveva già accolto dieci rinforzi, senza che il tecnico sollevasse problemi di adattamento o equilibrio. Allora era un segno di crescita, oggi diventa un ostacolo insormontabile?

I nuovi arrivi del 2025: qualità e quantità

Nel mercato estivo 2025 sono arrivati Milinkovic-Savic (Torino), Beukema (Bologna), Marianucci (Empoli), Gutierrez (Girona), Elmas (Lipsia), De Bruyne (svincolato dal City), Lang (PSV), il giovane Barido (Juventus) e le punte Lucca (Udinese) e Hojlund (Manchester United). Un gruppo variegato (dieci in totale), costoso e ricco di talento, che però finora non ha trovato una vera identità.

Gli acquisti del 2024: una rivoluzione dimenticata…

Solo un anno fa, il Napoli aveva già cambiato volto con l’ingaggio di Spinazzola (svincolato), Rafa Marín (Real Madrid), Buongiorno (Torino), Neres (Benfica), Lukaku (Chelsea), McTominay (Manchester United) e Gilmour (Brighton), oltre ai rientri dai prestiti di Caprile, Folorunsho e Zerbin. Anche allora la squadra era stata profondamente rinnovata, ma Conte parlava di “sfida stimolante”.

Le responsabilità del tecnico azzurro

Oggi, invece, il tecnico denuncia ciò che un anno fa esaltava. La contraddizione è evidente: Conte chiede rinforzi, poi ne contesta la quantità? La rosa del Napoli è ampia, forse troppo, ma è il tecnico che deve darle coesione e direzione. Le parole di Eindhoven sanno più di giustificazione che di vera autocritica.