La vittoria in Moldova non ha lasciato soltanto tre punti ma anche un clima teso attorno alla Nazionale. Rino Gattuso, apparso molto provato nel post-gara, ha puntato il dito contro una parte dei tifosi italiani presenti a Chisinau. L’allenatore ha espresso forte disappunto per i cori offensivi rivolti ai giocatori durante una partita più difficile del previsto.
I cori che hanno scatenato la reazione del ct
Quando il risultato era ancora bloccato sullo 0-0, dagli spalti si sono levati insulti e contestazioni, tra cui “vergognatevi” e “andate a lavorare”. Un comportamento che ha profondamente irritato Gattuso, convinto che in momenti del genere serva compattezza e sostegno. «È una vergogna», ha ribadito il ct, difendendo in blocco il gruppo.
La partita e la sofferenza inattesa contro la Moldova
Sul terreno di gioco l’Italia ha faticato ben più del previsto. La Moldova, pur tecnicamente inferiore, ha resistito fino agli ultimi minuti, costringendo gli azzurri a un finale in apnea. Gattuso ha comunque sottolineato l’atteggiamento positivo della squadra, ricordando che non esistono gare facili e che ogni avversario va rispettato, indipendentemente da storia e valore.
Esposito: gioia personale in mezzo alla tensione
In un contesto emotivo così acceso, c’è spazio anche per un sorriso: quello di Pio Esposito, autore del suo secondo gol in quattro presenze. Il giovane attaccante ha raccontato l’emozione di segnare con la maglia azzurra e ha espresso il desiderio di trovare la rete anche a San Siro, uno dei suoi obiettivi più sentiti.
Il dibattito aperto sulla formula e sul cammino mondiale
Gattuso ha colto l’occasione per esprimere anche qualche perplessità sul regolamento, ricordando come in passato il percorso di qualificazione fosse diverso. Le sue parole accendono un dibattito già vivo, tra chi ritiene la Nazionale penalizzata e chi invece vede nelle difficoltà un’occasione per crescere e ritrovare convinzione dopo anni complessi.
Il commento: tra delusione e sostegno mancato
Se è vero che insultare i calciatori è sempre sbagliato, è altrettanto comprensibile la frustrazione di chi affronta lunghi viaggi per vedere una vittoria risicata contro un avversario modesto. Il 2-0 arrivato solo nei minuti finali non accende l’entusiasmo, e il divario tra squadra e tifosi sembra oggi più evidente che mai.






