Il netto 3-1 del Napoli contro l’Atalanta rilancia gli azzurri in classifica, ma non placa del tutto il clima di tensione tra presidente e allenatore. Nonostante la vittoria e la prestazione convincente, le parole e i tempi degli interventi pubblici fanno pensare all’ennesimo confronto a distanza tra De Laurentiis e Conte, già reduci da settimane complicate.
Un Napoli in campo con un segnale forte
La squadra ha reagito dopo giorni dominati da voci, malumori e speculazioni. Il primo tempo chiuso sul 3-0 è apparso un manifesto di compattezza sportiva, come se il gruppo volesse ribadire la propria unità. Tuttavia, al di fuori del terreno di gioco, le dinamiche tra società e staff tecnico sembrano continuare a seguire una linea più complessa.
Il post-sosta e i retroscena
Le due settimane dedicate alle Nazionali hanno alimentato discussioni sul rapporto interno al Napoli, complice la sfuriata post-Bologna e l’assenza programmata di Conte da Castel Volturno, con la squadra affidata temporaneamente a Stellini. In questo contesto agitato, il club campione d’Italia ritrova risultati e vetta provvisoria, ma resta evidente un equilibrio ancora delicato.
Le parole del presidente
Aurelio De Laurentiis, con un messaggio via X, sceglie di mettere in evidenza la sua versione dei fatti, con una frase che ha riacceso immediatamente il dibattito:
“Bravo Antonio Conte che si è ripreso in mano la squadra. Bravi i calciatori che hanno eseguito le sue istruzioni”.
Una dichiarazione che, pur suonando come un elogio, sembra lasciare spazio a una doppia lettura, tipica dei recenti rapporti tra presidente e tecnico.
La replica di Conte
L’allenatore non ha tardato a rispondere a distanza, con parole chiare e dirette, alimentando l’idea di un nuovo botta e risposta:
“De Laurentiis ha scritto che mi sono ripreso in mano la squadra? Non avevo bisogno di riprendere la squadra che era già con me, lo è ancora e lo sarà sempre. I ragazzi sanno che hanno di fronte una persona onesta senza maschere, uno che si espone. Sanno che niente e nessuno potrà incrinare il nostro rapporto, potranno succedere tante cose ma il nostro rapporto sarà sempre molto forte. Dopo Bologna mi sono preso io la responsabilità per non aver tirato fuori il meglio da questi ragazzi”.
Il tecnico e gli infortuni: il vero tema ignorato
Conte ha poi ampliato il discorso, rivendicando le difficoltà affrontate:
“Ci si dimentica che stiamo facendo di necessità virtù. L’infortunio di Anguissa è l’ultima tegola dopo quelli di Lukaku e De Bruyne, ho dovuto cambiare sistema di gioco perché ho soltanto due centrocampisti di ruolo più Elmas che è un jolly e un giovane come Vergara. Si va più sul gossip e non su questioni reali come queste, che sono problematiche serie e non fesserie come le altre cose”.
L’impressione, dopo queste parole, è che la serenità ritrovata in campo non corrisponda totalmente a quella fuori dal rettangolo di gioco, dove ogni frase continua a diventare materia di confronto.






