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Campionati e Risultati: RISULTATI CLASSIFICHE STATISTICHE COPPE DIRETTA

NARDECCHIA SPRONA L'ORVIETANA "Piccolo calo, riprendiamoci subito!"

Roberto Pace

ORVIETO - Tagliato il traguardo delle quindici partite è tempo del primo consuntivo. C’è un’Orvietana ottima protagonista, nella quale si sta distinguendo un discreto numero di giovani autoctoni. Cosa che non accadeva da diverso tempo e motivo primario di compiacimento. C’è una posizione di classifica per continuare a sognare il ritorno nella categoria superiore, il ruolo di finalista in Coppa Italia e basi solide per una gestione generale più efficiente e altrettanto professionale. Massimiliano Nardecchia (nella foto), al vertice della piramide tecnica, sta trasmettendo il suo metodo d’essere e di fare: modi fermi quanto garbati, applicazione continua, gruppo solido, rispetto delle regole e dei ruoli.

I trentadue punti e il terzo posto, a due punti dalla vetta, consentono, al tecnico, una valutazione positiva per quanto fatto:
“Complessivamente, possiamo ritenerci soddisfatti. Siamo partiti con una squadra di cui avevo una conoscenza sommaria, finita, nell'ultimo campionato, a metà classifica. Alla luce di quanto fatto in questi quattro mesi, possiamo essere contenti. Il percorso è stato buono e dispiace solo per l’ultimo scivolone, quello di domenica scorsa, in una partita nata male e finita peggio”.

La partenza è stata effervescente. Sette successi di seguito, poi un leggero rallentamento. Era previsto o prevedibile?
“No, nel calcio non c’è niente di previsto. La nostra flessione, riferita alle due sconfitte fuori casa, è imputabile a più motivi. Abbiamo pagato per la ristrettezza della rosa e per il raddoppio degli impegni settimanali dovuti alla Coppa Italia. C’è venuto a mancare Bagnato, indiscutibile uomo in più del nostro gruppo, senza togliere nulla agli altri. Andrea è un giocatore dotato di qualità alle quali nessun allenatore vorrebbe mai rinunciare. Abbiamo perso un po’ di smalto, specie nella fase offensiva e c’è mancata un po’ di fortuna quando potevamo riacciuffare il risultato. Sempre escludendo la brutta prestazione di Arrone”.

In ogni caso, il campionato è sempre aperto:
“Certo. Siamo tre punti sotto. Il gruppo di testa, nel quale metto anche il Nocera, non si è ancora sgranato. Con quindici partite da giocare può succedere di tutto”.

I giocatori, anche quelli più giovani, hanno fiducia nell’impresa. Si può tranquillamente affermare che ce la stanno mettendo tutta. Fra i suoi meriti c’è anche quello di aver rigenerato l’ambiente:
“Non lo so. E’ vero che sono molto insistente quando si tratta di raggiungere un obiettivo. Puntiamo al vertice della classifica e cerco di trasferire eguali motivazioni ai ragazzi. I quali, mi vengono dietro, trasmettendosi una forte carica agonistica. C’è unità d’intenti, che speriamo ci porti lontano”.

Dalle dichiarazioni di alcuni di loro si può dedurre come, buona parte delle sicurezze scaturiscano dalla chiarezza dei compiti assegnati. Come valuta la crescita dei più giovani:
“Tutti, indistintamente, stanno crescendo. Fra quelli più under, Cotigni e Tatta, che ha già esordito anche in partite non facili, hanno bruciato le tappe, sono in pianta stabile nel giro della prima squadra e per me è motivo di grandissima soddisfazione. Altri, con differenze dovute anche all’età, stanno, comunque, progredendo. Cito, ad esempio, Di Girolamo. E’ stato utilizzato in sei partite, tra campionato e Coppa, facendo sempre molto bene. Escludiamo l’ultima gara, nella quale, anche lui, è rimasto invischiato nella bruttura della prestazione generale. Forse, inizialmente, lo avevamo un po’ sottovalutato. Insieme a lui, stanno andando benissimo anche Tiberi e Ammendola. Lo stesso, Pallottino e Perquoti. Chiaro che, proprio perché giovanissimi, sono soggetti a qualche leggero periodo di appannamento per poi riprendersi alla grande. E’ quando attraversano tali periodi che vanno sorretti, rincuorati e dosati gli impegni. Credo che la società debba sentirsi gratificata da questi ragazzi”.

Mister, crede che il campionato di Promozione sia quello giusto per cavarne fuori tutte le potenzialità?
“Penso che sia adatto per la loro formazione. Chi arriva dal settore giovanile si trova di fronte a difficoltà nuove, perché in Promozione ci sono gli adulti e c’è un agonismo diverso da quello cui erano abituati. Come esperienza la valuto importante”.

Finora non abbiamo parlato dei giovani/lunghi, quali Ceccarini e Cochi, bloccato da un infortunio proprio nel momento di migliore forma.
“Anche l’assenza di Andrea, che è in un momento splendido, nell’ultima partita, c’ha penalizzato molto. Siamo stati costretti a forzare l’esordio di Carpinelli, ancora a corto di preparazione. Non li ho nominati prima, Cochi e Ceccarini, in quanto, pur essendo classe ’96, frequentano, da qualche anno, la categoria e sono già strutturati da giocatori, come lo stesso Guida, arrivato da poco. Per cui, preferisco assimilarli a quelli più esperti”.

A dicembre, insieme a Carpinelli e Guida è arrivato anche Curri. Sono calciatori presi per integrare la rosa o per consentire all’Orvietana di fare la differenza?
“Allora, quando arrivano nuovi giocatori, chiarisco, da subito, che nessuno ha il posto garantito. Abbiamo una rosa che, proprio perché poco ampia, consentirà, a tutti, di avere il giusto spazio. Io guardo il campo e le risposte vengono da lì. Può succedere di sbagliare, ma questa è la regola. Curri e Carpinelli, oltre che ottimi ragazzi, sono buoni giocatori. Vanno ad integrare una rosa che, fino ad ora ha fatto molto bene e, con il loro apporto, potrà fare anche meglio”.

Il 2015 si chiude a Guardea, per la prima di ritorno. Poi sola vacanza, o riposo, comunque, lavorativo?
“Staccheremo per i giorni segnati in rosso. Poi daremo continuità al nostro lavoro non potendoci permettere di disperdere energie. Ho chiesto ai ragazzi serietà in tutti i comportamenti. Mi rendo conto di chiedere molto, ma è anche l’unico modo che conosco per riuscire a fare qualcosa d’importante. Questa settimana, dopo la batosta, sono stato molto duro con loro. Non sono il tipo che mente, prima a se stesso e poi ai giocatori. Noi dobbiamo lavorare molto. Non siamo la squadra con la forza di spaccare il campionato. Dobbiamo essere consapevoli che, ogni nostro successo, è stato, sarà sofferto e frutto di grande sacrificio, fino al termine del campionato”.

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  Scritto da Roberto Pace il 17/12/2015
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