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IL CALCIO DI UNA VOLTA Nostalgia delle vecchie maniere

Editoriale di Mauro Fiorucci

Come è cambiato il gioco del calcio nel tempo? Siamo effettivamente di fronte ad una mutazione genetica, un cambiamento dei codici di comunicazione di uno sport che negli anni 70 era elitario, a disposizione di pochi e che si ascoltava soprattutto tramite radioline piuttosto che oggi che si riesce a vedere anche nell'autobus sul nostro smartphone. Più il calcio aggiunge canali di comunicazione, più sottrae argomenti. Puoi sapere che una squadra ha corso meno chilometri di un’altra, ma non potrai più capire perché. Il calcio s’è inaridito, trasformando il suo rapporto con noi in una relazione virtuale. A Soccavo, sempre trent’anni fa, aprivano il cancello e dietro non c’era il media center ma ci trovavi Maradona, lo vedevi palleggiare con un’arancia o una bottiglia di acqua minerale, magari tornavi pure a casa con l’autografo. Essendo io, un accanito utilizzatore di strumenti tecnologici e digitali mi sono chiesto cosa mi manca del calcio dei vecchi romantici, quello di 90esimo minuto e quello del guerin sportivo dove potevo rivedere i gol della domenica rappresentati nelle vignette.

Lo spunto di riflessione me lo ha trasmesso mister Fabio Patalocco, allenatore degli esordienti anno 2004 della società ASD Tavernelle Calcio, che mi ha fatto ricordare la mia infanzia, quando mi sono avvicinato al mondo del calcio.

Il mister, a seguito di provvedimenti disciplinari adottati dalla scuola verso alcuni suoi atleti per comportamento non "idoneo" ha comunicato il suo pensiero attraverso una nota rivolta ai genitori dei ragazzi che militano nella sua squadra:
"Cari genitori, scrivo a voi perché sappiate, ma vi chiedo di far leggere anche ai vostri figli.
Durante i primi allenamenti, mi sono soffermato sul discorso scuola, spiegando loro l'importanza, al giorno d'oggi, della cultura generale e dell'educazione che ci vuole per affrontare al meglio il futuro. In virtù di questo, io e i vostri figli avevamo fatto un patto che aveva l'intento di dimostrare che pur facendo calcio (considerato da molti come sport non educativo), si poteva essere educati e colti allo stesso tempo..Oggi alcuni genitori sono stati convocati dalla scuola perché tre ragazzi (individuati come i più "scalmanati"), non si comportano come richiesto dalla scuola stessa...perché il loro atteggiamento è molto fastidioso nei confronti dei professori etc etc.
Visto che io, in qualità di mister di questi ragazzi, mi ritengo serio e mantengo sempre la parola, non ci posso passare sopra, quindi la mia decisione è quella di non convocarli per la prossima partita e se ci fosse bisogno anche per più di una. I tre ragazzi in questione per la partita di sabato NON saranno convocati, ma dovranno comunque venire agli allenamenti. Speriamo che serva da lezione a tutti.."
Il mister ha adottato le "vecchie maniere", i metodi utilizzati dagli allenatori della mia generazione. Quante volte non si veniva convocati per un brutto voto a scuola o per un ritardo all'allenamento? L'allenatore degli anni 70-80 era un sergente di ferro che si sostituiva al padre di famiglia spesso impegnato a lavorare anche all'estero per garantire alla propria famiglia una vita dignitosa. Il posto negli 11 titolari doveva essere guadagnato con fatiche e sudori, oggi tutto è dovuto, tutto è accessibile. La società di oggi impone di primeggiare a scuola e nello sport, di arrivare al traguardo con il minimo sforzo. Il business ci ha investito e ci ha alienato strada facendo..
Forse dovremmo fare tutti un esame di coscienza e tornare alle "vecchie maniere" di mister Patalocco, adottare i metodi che hanno reso romantico questo sport, forse non è cambiato il calcio, forse siamo cambiati noi...NOSTALGIA DELLE VECCHIE MANIERE

Come è cambiato il gioco del calcio nel tempo? Siamo effettivamente di fronte ad una mutazione genetica, un cambiamento dei codici di comunicazione di uno sport che negli anni 70 era elitario, a disposizione di pochi e che si ascoltava soprattutto tramite radioline piuttosto che oggi che si riesce a vedere anche nell'autobus sul nostro smartphone. Più il calcio aggiunge canali di comunicazione, più sottrae argomenti. Puoi sapere che una squadra ha corso meno chilometri di un’altra, ma non potrai più capire perché. Il calcio s’è inaridito, trasformando il suo rapporto con noi in una relazione virtuale. A Soccavo, sempre trent’anni fa, aprivano il cancello e dietro non c’era il media center ma ci trovavi Maradona, lo vedevi palleggiare con un’arancia o una bottiglia di acqua minerale, magari tornavi pure a casa con l’autografo. Essendo io, un accanito utilizzatore di strumenti tecnologici e digitali mi sono chiesto cosa mi manca del calcio dei vecchi romantici, quello di 90esimo minuto e quello del guerin sportivo dove potevo rivedere i gol della domenica rappresentati nelle vignette. Lo spunto di riflessione me lo ha trasmesso mister Fabio Patalocco, allenatore degli esordienti anno 2004 della società ASD Tavernelle Calcio, che mi ha fatto ricordare la mia infanzia, quando mi sono avvicinato al mondo del calcio.

Il mister, a seguito di provvedimenti disciplinari adottati dalla scuola verso alcuni suoi atleti per comportamento non "idoneo" ha comunicato il suo pensiero attraverso una nota rivolta ai genitori dei ragazzi che militano nella sua squadra:
"Cari genitori, scrivo a voi perché sappiate, ma vi chiedo di far leggere anche ai vostri figli.
Durante i primi allenamenti, mi sono soffermato sul discorso scuola, spiegando loro l'importanza, al giorno d'oggi, della cultura generale e dell'educazione che ci vuole per affrontare al meglio il futuro. In virtù di questo, io e i vostri figli avevamo fatto un patto che aveva l'intento di dimostrare che pur facendo calcio (considerato da molti come sport non educativo), si poteva essere educati e colti allo stesso tempo..Oggi alcuni genitori sono stati convocati dalla scuola perché tre ragazzi (individuati come i più "scalmanati"), non si comportano come richiesto dalla scuola stessa...perché il loro atteggiamento è molto fastidioso nei confronti dei professori etc etc.
Visto che io, in qualità di mister di questi ragazzi, mi ritengo serio e mantengo sempre la parola, non ci posso passare sopra, quindi la mia decisione è quella di non convocarli per la prossima partita e se ci fosse bisogno anche per più di una. I tre ragazzi in questione per la partita di sabato NON saranno convocati, ma dovranno comunque venire agli allenamenti. Speriamo che serva da lezione a tutti.."

Il mister ha adottato le "vecchie maniere", i metodi utilizzati dagli allenatori della mia generazione. Quante volte non si veniva convocati per un brutto voto a scuola o per un ritardo all'allenamento? L'allenatore degli anni 70-80 era un sergente di ferro che si sostituiva al padre di famiglia spesso impegnato a lavorare anche all'estero per garantire alla propria famiglia una vita dignitosa. Il posto negli 11 titolari doveva essere guadagnato con fatiche e sudori, oggi tutto è dovuto, tutto è accessibile. La società di oggi impone di primeggiare a scuola e nello sport, di arrivare al traguardo con il minimo sforzo. Il business ci ha investito e ci ha alienato strada facendo..

Forse dovremmo fare tutti un esame di coscienza e tornare alle "vecchie maniere" di mister Patalocco, adottare i metodi che hanno reso romantico questo sport, forse non è cambiato il calcio, forse siamo cambiati noi...

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  Scritto da Mauro Fiorucci il 27/10/2016
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