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La Serie D, un torneo da campioni

 

 

Lo sport che conosciamo come calcio è molto di più di quello che vediamo ogni giorno in TV. Si tratta di uno spettacolo e di un evento che va al di là delle notti di Champions League o di altre competizioni comandate dalle esigenze commerciali. Esiste, infatti, un calcio più vero e genuino, che è quello dei dilettanti, quello dell'attuale Serie D, dalla quale sono emersi grandi calciatori e nella quale sono nate leggende oggi ormai passate alla storia. Come ultimo esempio storico c'è da segnalare la storia del Parma, che dopo il fallimento è ripartito dalla D per salire fino alla Serie A sotto la guida del capitano Alessandro Lucarelli, che aveva deciso di scendere fino alla serie dilettantistica per tornare a rendere grande una società che negli anni '90 aveva fatto grandi cose in Italia e in Europa. La grande impresa messa a segno dalla società emiliana, che è tornata proprio quest'estate nella categoria più alta del calcio italiano, è la riprova che i sogni possono avverarsi e che un calcio più romantico è possibile.

Tuttavia, se parliamo di calciatori, ce ne sono vari che sono partiti dalla Serie D e si sono imposti in Serie A, se non addirittura sono stati convocati in nazionale. Uno di questi è Riccardo Zampagna, centravanti ternano che dopo esperienze in Eccellenza e in D, dove giocò con il Pontevecchio, esordì in Serie A nel 2004 con il Messina, mettendo tra l'altro a segno il goal della vittoria per 2 a 1 contro la Roma. Nella stagione 2004-05, Zampagna ha messo a referto 12 goal in totale, uno dei quali al Milan, una delle squadre favorite dai bookmaker nella prossima Europa League, consacrandosi così ad alti livell e trovando in seguito il passaggio all'Atalanta, dove avrebbe disputato un'altra stagione in massima serie.

Un altro calciatore capace di realizzare quest'impressionante scalata è stato Alessandro Diamanti, per gli amici Alino. Il fantasista toscano non ha mai giocato in Serie D, ma ha un passato importante al Prato, con il quale militò in Serie C2. Grazie all'occhio lungo di Fabio Galante, che lo segnalò al presidente del Livorno Aldo Spinelli, il trequartista finì in amaranto, dove iniziò a dar mostra dei suoi grandissimi colpi grazie a un sinistro vellutato e potente. Veloce, brillante e scattante, Diamanti avrebbe poco a poco fatto un salto di qualità fino ad essere il punto di riferimento del Bologna e, alla fine, venire convocato addirittura da Cesare Prandelli per gli europei del 2012 in Polonia e Ucrania. Nessuno dimenticherà il rigore decisivo segnato all'Inghilterra nella sessione dei calci di rigore che sancirono il passaggio degli azzurri alla semifinale contro la Germania. A 35 anni, Diamanti si diverte ancora giocando a calcio nel Livorno allenato da Cristiano Lucarelli, con il quale affronterà il prossimo campionato di Serie B.

Il caso di Moreno Torricelli è però forse quello che più si avvicina a quello di una scalata vera e propria. Il terzino destro di Erba, in provincia di Como, lavorava da giovane come falegname e si divertiva a giocare nella Caratese, che veniva dalla Promozione, questo fino a quando la Caratese non disputò un'amichevole proprio con la Juventus, nella quale il terzino impressionò per la sua corsa e la sua dedizione, al punto tale da venire ingaggiato dalla società torinese. Da quel momento in poi per Torricelli si sono aperte le porte del successo, come dimostrano i sei anni alla Juventus nei quali ha vinto 3 Scudetti e una Champions League. Inoltre, Torricelli fu anche convocato in ben 10 occasioni in nazionale, con la quale giocò però soltanto due partite ufficiali. Passato poi alla Fiorentina e all'Espanyol, l'ex terzino è il più grande esempio di una scalata di successo dalla Serie D alla Serie A, senza neanche passare per le categorie intermedie.

Ultimo ma non meno importante, va ricordato il caso di Dario Hubner, bomber di razza che nel Brescia ha realizzato ben 75 reti in 129 partite. Partito anch'egli dalla Serie D, ha dato prova di quanto il talento e il fiuto del goal vadano ben al di là della categoria in cui si gioca. 

In definitiva, quando un calciatore vale, finisce per imporsi indipendentemente da quale categoria frequenta.

 

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  Scritto da Redazione il 20/08/2018
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