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JUNIOR CARPINE MAGIONE - "Ma quale razzismo? Noi lo condanniamo"

Fa ancora discutere la multa di 600 euro comminata allo Junior Carpine Magione dopo la gara dei Giovanissimi regionali A2 contro il San Sisto per gli insulti razzisti all'arbitro di colore. Giorni fa è arrivata la versione del club sulle colonne del Corriere dell'Umbria dopo l'ammenda, ora c'è anche il comunivato ufficiale del club di patron Bellavita.

"Lo Junior Carpine Magione, il quale ha da sempre fatto dell’inclusione una delle sue mission principali - si legge nel comunicato -, non accetta che il proprio nome sia accostato ad episodi inqualificabili e riconducibili alla parola razzismo. La nostra società non solo condanna ogni forma di razzismo e discriminazione, ma al contrario promuove da sempre attivamente sul territorio forme di integrazione in nome della natura aggregativa dello sport.

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Nello specifico, intendiamo smentire categoricamente quanto affermato dal Giudice Sportivo nel comunicato NR. 64 DEL 06/11/2019. I fatti riportati dal giudice di gara non rispecchiano assolutamente quanto realmente accaduto, poiché le proteste degli spettatori, che si sono effettivamente verificate, non sono riconducibili ad insulti di tipo razzista, quanto solamente alle decisioni Giudice di gara in merito ad alcune intepretazioni di azioni di gioco. La partita si stava svolgendo in modo corretto da parte di entrambe le squadre. A seguito della sospensione della gara al minuto 29 del primo tempo -come menzionato nel referto- il Presidente Claudio Bellavita ha cercato il confronto con l’arbitro, il quale si era ritirato nel suo spogliatoio, per chiedere chiarimenti in merito alla sua decisione. La risposta del sig. arbitro è stata (di fronte ad altri due testimoni) che non avrebbe ripreso la partita finché il pubblico (7/8 spettatori) non si fosse allontanato dalla rete di recinzione (che dista 1,5 metri dalla linea di gioco) al momento della battuta del fallo laterale. Null’altro".

Poi il comunicato continua. "Riteniamo che qualsiasi protesta fatta con toni e modi inappropriati sia sempre meritevole di richiamo. Tuttavia, in considerazione del fatto che i suddetti comportamenti antisportivi non sono stati tenuti da tesserati della società, ci sentiamo impossibilitati nell’intervenire in situazioni di tal tipo. Ad ogni modo, niente di ricollegabile ad atteggiamenti razzisti. Qualora si fossero effettivamente manifestati insulti razziali, la società per prima avrebbe segnalato alle autorità preposte coloro che si fossero prestati a tali gravissimi comportamenti".

Nella foto d'archivio tratta dalla pagina Facebook del club, alcuni ragazzini che giocano.

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  Scritto da Redazione il 09/11/2019
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