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MISTER PITTOLA E LA COPPA "Accompagnati dal 'tormentone' Morbidelli!"

Stefano Bagliani
PERUGIA - Una vera e propria favola quella del Santa Lucia che domenica ha conquistato la Coppa Primavera di Seconda categoria battendo in finale il Montepetriolo. La favola è doppia peraltro se si considera che insieme al prestigioso trofeo, l'undici perugino ha agguntato in tandem anche la promozione in Prima categoria, evento storico per il club.

Uno degli artefici è ovviamente il mister della squadra, Matteo Pittola (nella foto), giovane tecnico che dopo aver accumulato esperienza alla guida dei giovani, si è gettato con entusiasmo in questa avventura insieme a tanti amici di vita e di calcio.
"Si è vero, due anni fa Matteo Taba (capitano del Santa Lucia ndr), considerando che l'era Leombruni era conclusa e con lui se n'erano andati in parecchi da Santa Lucia - racconta Pittola -, ci propose questa cosa e sposammo subito il progetto: io, Corradini e tanti altri. Non fu facile all'inizio perchè c'era da ricostruire un po' da zero, ma grazie anche al contributo dei dirigenti ed alla nostra voglia di fare bene, ci siamo riusciti. Lo scorso anno, il primo, è stato un po' di rodaggio, quest'anno invece mi aspettavo una bella stagione. Purtroppo non è cominciata nel modo giusto tra sfortuna, infortuni, squalifiche. Da dicembre in poi però la musica è cambiata e questa doppia affermazione ce la prendiamo tutta! E' una grandissima soddisfazione, peraltro in un realtà dove nessuno prende nulla, con pochi dirigenti, una vittoria che vale triplo per tutto lo sforzo che si è fatto per ricreare il gruppo!"

Sei al secondo anno da coach di una prima squadra dopo anni di esperienze con i piccoli: quali le maggiori differenze?
"La differenza principale è che alla gente adulta devi dare spiegazioni per certe scelte, devi riuscire a motivarli e tenerli sulla corda, curare i rapporti all'interno del gruppo mentre con i ragazzini è molto più semplice, solo qualche piccolo litigio fra loro... A livello tecnico e tattico la difficoltà è che arriva gente di una certa età che ha lacune notevoli..."

Siete una squadra prevalentemente di amici: come riesci nella gestione del gruppo?
"Essendo molto amici da una parte ti possono dare una mano, ma a volte è difficile perchè motivare una scelta, una tribuna ad una persona che conosci da anni è davvero complicato. Però questa esperienza è davvero bellissima: faccio parte di un gruppo dove non c'è nessuno fuori posto, è un gruppo davvero straordinario!"

C'è stato un momento un cui ha cominciato a fare un pensierino alla Coppa?
"In effetti si - ammette Pittola - è stato una sorta di 'pensierino di gruppo', divenuto poi un autentico tormentone. Il racconto parte dalla terza giornata del girone eliminatorio. Il S.Egidio è primo e gioca a Madonna Alta; gli basta un pari ma perde 3-1 e il terzo gol lo sigla su rigore il nostro ex compagno di squadra Morbidelli, che aveva giocato con noi a Corciano un paio d'anni. Noi giochiamo la settimana successiva per un problema di disponibilità di campo e affrontiamo il Colombella: dobbiamo vincere 3-0 e l'impresa ci riesce! Passimo quindi il turno e il nostro portiere Fiacca predisse in quel momento: sta a vedere che andiamo a vincere la Coppa grazie al rigore di Morbidelli. E da lì è partito un autentico tormentone, ce lo dicevamo sempre, abbiamo cominciato a farci la bocca e alla fine il trionfo è diventato realtà!"

Player-manager atipico, quest'anno stai giocando davvero poco...
"Si quest'anno molto meno dell'anno scorso, appena tre presenze mi sembra - sottolinea Pittola -, anche perchè non è facile, quando sei in campo devi sempre dimostrare più di quello al quale prendi il posto, però mi tengo sempre in allenamento e questo grazie alla fantastica collaborazione di Leonardo Monottoli, il mio secondo, senza il quale non sarebbe possibile".

Un successo da dedicare a...
"Assolutamente alla mia ragazza Brunella: sopportarmi un anno e mezzo così è stato durissimo per lei. Sacrificare tutti gli week end o parte di essi per le partite non è certo facile, non tutte avrebbero sopportato. E poi la dedica va anche a tutti quei ragazzi che hanno fatto parte del progetto in questo anno e mezzo."

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  Scritto da Stefano Bagliani il 02/03/2016
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