PISELLO, VALENTINI E LE FAVE DEI MORTI - E' un Corciano già carico
Stefano Bagliani
CORCIANO - Una mezz'ora in sua compagnia è un pieno di sorrisi, risate, di buon umore. Lo conoscevamo così ai tempi della Grifo Monte Tezio e a distanza di anni non è cambiato di una virgola. I suoi 68 anni li porta come fosse un ragazzino, tale e tanto è l'entusiasmo che sprigiona dalla sua persona.
Difficile che non si sia capito di chi parliamo, ma specifichiamo che trattasi di Giampiero Pisello (nella foto), storico dirigente del nostro calcio dilettantistico e dall'anno scorso rientrato nel mondo pallonaro con il Corciano, club di cui ora è team manager.
"Cerco sempre di affrontare le cose col sorriso - svela Pisello -, è questo il mio modo di fare. Sono rientrato l'anno scorso perchè Caproni e il sindaco mi convinsero nel corso di una cena della mia società di bocce, la mia nuova grande passione: del resto sono ritornato in serie A! Nel Corciano invece sono entrato in punta di piedi, ma metto a disposizione la mia esperienza frutto di 30 di calcio, dal 1980 al 2010, senza con questo voler stravolgere gli equilibri".
Pisello e il calcio, è di nuovo sbocciato l'amore dunque?
"Si proprio così - sottolinea il Presidente, così lo chiamano tutti, noi compresi -, mi sono di nuovo innamorato del calcio, mi piace sentire l'odore dell'olio canforato che si distribuisce nell'aria nello spogliatoio, prima delle gare, il ruolo di team manager per me è perfetto".
Contento della squadra allestita dal tandem Taschini-Pompei?
"Sono convinto che gli uomini mercato abbiano allestito un buonissimo gruppo insieme a mister Valentini. Cosa mi aspetto quest'anno? Di non lottare per la retrocessione. Se poi a novembre occorrerà qualche ritocchino Pisello c'è..."
Cosa rappresenta il Corciano?
"Una tradizione cinquantennale che non morirà mai. C'è un orgoglio tutto corcianese che lo sorregge, tanta gente che lo segue, a prescindere dalla categoria."
Pisello da giocatore com'era?
"Un terzinaccio, uno scarpone diciamo..."
Pisello da presidente invece?
"Io sono stato, per così dire, un presidente artigianale. La cosa più bella in questa mia straordinaria avventura calcistica è che tutti mi chiamano ancora Presidente, ma che soprattutto sono rispettato sia economicamente (ho pagato sempre tutti) che umanamente."
Con gli allenatori?
"Beh se non sbaglio - chiosa Pisello - ne licenziati 46 di allenatori in carriera".
Valentini è avvisato quindi?
"Si hai ragione, l'ho già avvisato - dice sorridendo - e ho chiesto ad altri dirigenti se intanto avevano comprato le fave dei morti perchè tanto al panettone di dicembre non c'arriva..."
La chiusura è con un'altra bellissima, grassa risata. Chapeau Giampiero!