CAMPO DI PREPO: ASSOLTI CON FORMULA PIENA REPACE E GLI ALTRI IMPUTATI
PERUGIA - Si chiude con una assoluzione con formula piena la vincenda giudiziaria che aveva visto coinvolto il presidente della Federcalcio Umbria Luigi Repace relativamente al campo di Prepo, adiacente alla sede del comitato
Repace era stato rinviato a giudizio in seguito a un’inchiesta del pm Giuseppe Petrazzini del 2011 con le accuse di truffa e malversazione ai danni dello stato. Secondo l'accusa, il campo non era stato stato costruito nei tempi previsti e i soldi che la Figc aveva avuto come contributo dalla Regione sarebbero stati usati per altri scopi. E di questo, per l’accusa, sarebbe stato responsabile Repace, e con lui il dirigente Di Mauro che "avrebbe deviato dal corretto iter procedurale che avrebbe previsto una graduatoria invece che un’assegnazione diretta". Il campo però venne realizzato nei termini fissati (fine 2011) dopo il dissequestro.
Oggi come detto, l'assoluzione con formula piena per lui e per gli altri imputati (il progettista Lanfranco Rossi, il segretario della Federcalcio Valerio Branda e alcuni componenti del consiglio direttivo: Carlo Emili, Naldino Forti, Roberto Lombrici, Luciano Paccamonti e Giuseppe Palmerini). Mario Cicioni, anche lui coinvolto nella vicenda, come è noto è deceduto alcuni mesi fa.
"Siamo veramente soddisfatti" il commento del difensore di Repace, l'avvocato Marco Brusco. "Nonostante l'avvenuta prescrizione del reato - ha aggiunto - i giudici hanno emesso sentenza di assoluzione che in caso di reato prescritto, può essere pronunciata soltanto allorquando sia evidente l'insussistenza dei reati contestati. D'altro canto il campo sportivo è stato realizzato nei termini previsti ed è a disposizione, ormai dal 2011, della comunità. Questa pronuncia ci ripaga di tanti anni di sofferenza".