SAN SISTO, E' UN FIORUCCI ALLA PIQUE - Oggi bandiera e un domani...
STEFANO BAGLIANI
SAN SISTO - Il San Sisto e Matteo Fiorucci proseguiranno insieme anche nella stagione 2021-2022. Un sodalizio che dura ormai dal lontano 1999 quando l'allora bambino Matteo, classe 1993, varcò i cancelli della struttura per cominciare a giocare a pallone.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma lui la maglia biancoazzurra non se l'è mai tolta, diventando senza discussione una delle bandiere del club perugino.
E' anche questo uno dei tanti segreti del San Sisto dove pochi vogliono partire e tanti vogliono andare, un club che ha più il sapore della famiglia che della società di calcio in senso stretto.
E Matteo è ormai uno di famiglia, tanto che il dinamico Christian Prelati, altra anima forte del sodalizio nonchè responsabile dell'area tecnica, ci riporta anche un simpatico aneddoto.
"E' il nostro Piquè - racconta Prelati - visto che per noi è una bandiera come lo spagnolo al Barcellona e come lui ha il desiderio, un giorno, di diventare presidente del San Sisto. Un attaccamento straordinario alla causa della nostra società e un nostro grande punto di forza".
Sollecitato sull'argomento 'presidenza' Fiorucci fa chiarezza.
"In effetti si - afferma sorridendo appena uscito dalla palestra -, del resto l'unica costante in questi periodi è stata il gruppo perchè come gruppi dirigenti se ne sono succeduti. Noi siamo come una famiglia, sarebbe bello che un domani, che io o qualcuno del gruppo, non importa chi, si prenda l'impegno".
Ma non è ancora tempo di fare questo passo, ora è tempo di tornare in campo. Stando a quanto dice Scarabattoli è un San Sisto che vuol fare qualcosa di importante quest'anno.
"Noi come ogni anno vogliamo ottenere la salvezza - chiosa subito Matteo -, il nostro scopo principale è quello di divertirci, se siamo rimasti tutti è proprio per divertirci. Poi ovviamente se riusciremo a fare meglio ne saremo felici ed orgogliosi".
Parla già da presidente, non sembra anche a voi?