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TIFERNO, GORINI SI PRESENTA: "Sarò il tuo Pirlo per volare in serie C"

Il neoacquisto Gorini del Tiferno: “Sentiamo la carica della città: vogliamo far sognare i nostri tifosi!”

FILIPPO FELIGIONI
CITTA' DI CASTELLO – La piazza tifernate inizia a sognare in grande con l’acquisto di Giacomo Gorini dal Foligno, l’ennesimo colpo di mercato della società del patron Bianchi: il centrocampista classe 1989 andrà a rinforzare una squadra che sembra avere tutte le carte in regola per ambire alle zone più nobili della classifica e per disputare una stagione fantastica. Gorini, un habitué del campionato di Serie D, si presenta alla realtà tifernate con grande ambizione, nuove motivazioni, voglia di mettersi in gioco e con un sogno nel cassetto: vincere il campionato di Serie D. E chissà che questo non sia l’anno buono per coronare quel sogno.

Dopo due stagioni al Foligno hai deciso di firmare con il Tiferno. Come giudichi il tuo biennio folignate?
“Sono molto legato alla città e alla società di Foligno, specialmente al mister e al direttore sportivo perché mi hanno cercato con convinzione quando la squadra doveva giocare in Eccellenza e poi hanno deciso di confermarmi anche per la stagione successiva. Ci tengo a ringraziare in special modo i dirigenti, i compagni e i tifosi che mi hanno sempre dato molta fiducia e non mi hanno mai fatto mancare nulla durante questi due anni straordinari. Il campionato dello scorso anno è stato sorprendente per certi versi, perché all’inizio della stagione l’obiettivo della società era quello di ottenere una salvezza tranquilla, ma abbiamo superato le nostre aspettative restando sempre lontani dalla zona playout e vicini a quella dei playoff, che sarebbero stati la ciliegina sulla torta e il coronamento di un campionato incredibile. Peccato che sia stato sospeso tutto a poche giornate dalla fine perché nonostante fossimo la squadra più giovane del campionato stavamo lottando per obiettivi importanti che ci avrebbero permesso di sognare ad occhi aperti. Quella di Foligno è sempre stata una piazza ambiziosa con un passato glorioso, quindi i tifosi si aspettano sempre qualcosa in più dalla squadra: lo scorso anno, anche se giocavamo con 2-3 ragazzi del ’98 e molti giovani, siamo riusciti a fare una stagione importante che ha reso orgogliosi tifosi e dirigenti.”

A Città di Castello ritrovi il direttore tecnico Maurizio Falcinelli, con cui hai lavorato anche ai tempi del Sansepolcro. È una delle ragioni che ti hanno spinto ad accettare l’offerta del Tiferno?
“La scelta di lasciare Foligno è stata difficile, perché là ho trovato un gruppo straordinario e delle persone serie e competenti a cui sarò sempre affezionato perché mi hanno accolto e trattato come un membro della famiglia. Spero di essere riuscito a ripagare la piazza di Foligno per la stima che ha sempre mostrato nei miei confronti e di aver lasciato un buon ricordo sia come calciatore che come uomo, ma ora sono concentrato sulla nuova avventura al Tiferno. Qui a Città di Castello ho trovato una società ambiziosa e molto ben organizzata, che non ha paura di puntare in alto e di mettersi alla prova in un campionato prestigioso come la Serie D: le premesse sono ottime e speriamo che il campo alla fine ci dia ragione degli sforzi fatti durante l’anno.”

L’anno prossimo dovrai comunque tornare ad affrontare i tuoi ex-compagni del Foligno. Come credi che sarà l’accoglienza?
“Tornare a Foligno sarà speciale ed emozionante, anche se lo farò da avversario. Spero che prevarrà il rispetto reciproco e il ricordo degli anni passati insieme, ma in campo darò il massimo per onorare la maglia del Tiferno, per aiutare la squadra e per vincere.”

Hai detto che al Tiferno hai trovato una piazza ambiziosa e importante. Quali sono gli obiettivi da raggiungere per la prossima stagione?
“Ho già giocato al Tiferno, anche se allora la società era diversa da quella attuale. Mi ricordo molto bene il calore della piazza e la grande fame di calcio della gente della città, che sono rimasti intatti a distanza di anni. In più la società non ha alcuna intenzione di essere una meteora o di fare una breve comparsa: vogliamo essere protagonisti e arrivare in alto, mettendoci in gioco in un campionato combattuto ed equilibrato che potrebbe rivelare anche qualche sorpresa.”

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Sei un centrocampista e ti trovi spesso nel centro nevralgico dell’azione. In quale posizione del centrocampo riesci ad esaltare meglio le tue caratteristiche?
“Ho sempre visto Andrea Pirlo come un punto di riferimento perché gioco nel suo stesso ruolo, ma cerco sempre di rubare qualcosa da ogni mio compagno di squadra e da ogni avversario che affronto. Preferisco giocare davanti alla difesa, nel ruolo di playmaker o metodista, anche se qualche anno fa ho giocato anche da trequartista. L’importante comunque è avere l’opportunità di giocare e di dare il proprio apporto alla squadra, perché il prossimo campionato inizierà più tardi e ci saranno anche dei turni infrasettimanali molto ravvicinati, quindi ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti.”

Hai soltanto 31 anni, ma hai tanta esperienza alle spalle in questa categoria: pensi che conoscere a fondo il campionato e gli avversari potrà aiutarvi molto nel corso della stagione?
“Il prossimo sarà il mio quattordicesimo campionato in prima squadra e ho sempre giocato in Serie D, ad eccezione dell’anno in Eccellenza col Foligno in cui abbiamo vinto il campionato. Conoscendo bene la categoria e le avversarie del nostro girone, spero di essere un esempio per i ragazzi più giovani e di poter mettere al loro servizio la mia esperienza e le mie qualità per fare la differenza nel momento del bisogno.”

Il Tiferno si sta muovendo molto sul mercato e sta costruendo, almeno sulla carta, una squadra molto competitiva. Quale dei nuovi acquisti sarà l’asso nella manica capace di fare la differenza e di portare a casa punti pesanti?
“Conosco la maggior parte dei miei compagni e devo dire le possibilità per fare bene ci sono tutte. Ho giocato per due stagioni con Peluso e siamo molto amici anche fuori dal campo, ma ho avuto l’opportunità di allenarmi e di giocare con tanti altri dei miei nuovi compagni. L’unico che ho affrontato solo da avversario è Marco Briganti (difensore classe 1989, lo scorso anno al Bastia), ma la sua carriera parla da sola: non vedo l’ora di potermi confrontare con lui e conoscerlo meglio anche dal punto di vista umano. Nel complesso però siamo un gruppo con grandi qualità e penso che tutti si riveleranno decisivi nel corso della stagione.”

Dopo la pausa forzata di questi mesi c’è tanta voglia di calcio tra gli addetti ai lavori, ma a Città di Castello si respira un’aria particolare, quasi elettrica. Si percepisce la vicinanza dei tifosi e la voglia di tornare a sostenervi?
“Penso che il calcio debba essere un momento di spensieratezza, felicità e una distrazione sia per noi calciatori che per il pubblico e che possa farci dimenticare quello che è successo. Sicuramente si respira tantissima voglia di poter tornare in campo da parte di tutti i giocatori, ma anche i tifosi non vedono l’ora di poter tornare a sostenere la squadra. Speriamo che anche a loro sarà permesso di seguirci sia in casa che in trasferta perché sentiamo molto il loro appoggio e la voglia di calcio che c’è in tutta la città. Non vediamo l’ora di ricominciare.”

Da bambini tutti sognano di diventare calciatori professionisti. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa carriera?
“Le motivazioni che mi hanno spinto a giocare sono infinite, perché fare il calciatore è sempre stato il mio sogno fin da quando avevo sei anni. Sono un malato di pallone, perché guardo ogni partita e mi informo molto sul calcio in generale per osservare come giocano gli altri e migliorarmi sempre di più, prendendo spunto da loro. Sicuramente una grande motivazione che mi ha sempre spinto a dare il massimo è la voglia di vincere: in tutti gli anni di carriera ho vinto solamente un campionato di Eccellenza con la maglia del Foligno e ora vorrei dare il mio contributo alla squadra e giocare le mie carte anche in Serie D. Il sogno sarebbe quello di vincere il campionato di Serie D e spero di riuscirci prima di appendere gli scarpini al chiodo: spero che questo sia l’anno buono. Incrociamo le dita.”

Nella foto di copertina Giacomo Gorini con il suo nuovo presidente, l'avvocato Roberto Bianchi, nel giorno della sua presentazione

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  Scritto da Filippo Feligioni il 25/07/2020
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