SI PARTE "Vogliamo un Foligno che abbia risonanza nazionale!"
Oggi prima conferenza stampa ufficiale da parte del club biancoazzurro. Nessuno spiffero per quanto riguarda mister e ds anche se per quest’ultimo ruolo si paventa una soluzione interna
Stefano Bagliani
FOLIGNO – Clima gioviale e tranquillo nella pancia dello stadio ‘Blasone’. C’è la prima conferenza stampa del Città di Foligno, il club con alla presidenza Roberto Damaschi e Raffaele Pandolone alla direzione generale. Nessun annuncio roboante, nessuna frase ad effetto, ma in compenso idee chiare e voglia di fare.
“Prima di qualsiasi altra cosa – ha cominciato Damaschi – voglio spendere una parola per Zampetti perchè credo che la città di Foligno debba comunque riconoscenza alla persona ed alla società nonostante l’amaro epilogo. L’intero ora è quello di rendere la società più forte. Ora è composta per il 50% da imprenditori e professionisti folignati e per l’altro 50% da imprenditori romani rappresentati da Raffaele Pandalone, ma sono assolutamente possibili altri ingressi in società, dove ci sono varie tipologie di soci. Le altre cariche? Un passo alla volta, al momento è più importante il segretario piuttosto che l’allenatore. E a tal proposito vi prego di non fare nomi di vario tipo. Prima di tutto dobbiamo verificare il budget per affrontare la stagione, solo con questa consapevolezza potremmo stabilire quale è il pilota adatto. Anche per quanto riguarda il direttore sportivo propendo personalmente per una soluzione interna più che esterna”.
“Vengo da dieci anni di calcio a 5 – è Raffale Pandalone che parla – e quando mi è stato messo a conoscenza di questa possibilità ho cercato e coinvolto alcuni amici romani ed ora eccoci qua per afrrontare al meglio questa avventura. Ho visto una piazza decisamente ben disposta e ringrazio Roberto Gugolati per avermi fatto incontrare Damaschi per rendere possibile questo progetto. Il nostro intento è quello di fare al Foligno una risonanza di carattere nazionale. D’altronde parliamo di una città di 60mila abitanti, ma siamo solo alle fondamenta, ma stiamo lavorando affinchè tutto avvenga per il meglio, come ad esempio lavorare e proporre collaborazioni con alcune società romane”.
Il prossimo step intanto è quello di venerdì con l’atto dal notaio Boemi per formalizzare l’acquisto del ramo di azienda, poi affiliazione al CRU e infine acquisizione del titolo sportivo presso la Figc. “Il tutto, si spera – dicono i protagonisti –, nel giro di una quindicina di giorni, in maniera tale da dare subito forza ed energia al progetto”.
Il discorso va a finire poi sul settore giovanile.
“Foligno deve diventare una sorta di piattaforma – dice Damaschi – per l’intero movimento cittadino, perché ci sono strutture, personaggi, capacità. Questo distacco tra la prima squadra ed il territorio degli ultimi anni è stato un po’ il vero male del Foligno. C’è la possibilità di realizzare qualcosa di importante e i segnali sono più che buoni, siamo vicini”.
“Il settore giovanile è assolutamente indispensabile – interviene Pandalone –; è stata la prima cosa che ho detto a Damaschi ed è un progetto che possiamo sviluppare anche con club della zona di Roma”.
C’era anche fabio Sette, uno dei soci: “Abbiamo riscontrato che Damaschi è una persona seria e così abbiamo deciso di aderire a questo progetto societario e speriamo di poter contribuire a far crescere questa nuova società”.
La nuova società è costituita da: Gianluca Matilli, Alberto Nori, Leonardo Botti, Pietro Sette, Fabio Sette, Raffaele Pandalone e Roberto Damaschi.
Nella foto, da sinistra verso destra, Raffaele Pandalone, Roberto Damaschi, Fabio Sette e Pietro Sette